Alcohol Prevention Day, la situazione italiana sul consumo di alcol
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Alcohol Prevention Day, la situazione italiana sul consumo di alcol
Il consumo di alcol è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni, ma il modello di consumo mediterraneo, basato
sulla consuetudine di bere vino o comunque alcolici in quantità moderate e durante i pasti è radicalmente cambiato e
fortemente in declino in particolare tra le generazioni più giovani: è quanto emerso dalla relazione che l'Istituto Superiore
di Sanità ha compiuto sulle basi dei dati ISTAT ed europei.
I risultati dell'indagine sono stati illustrati il 7 aprile nel corso dell'Alcohol Prevention Day, giunto alla sua decima
edizione, promosso in collaborazione con SIA, AICAT ed Eurocare, con il supporto del Ministero della Salute.
Ecco dunque la situazione italiana: la prevalenza dei consumatori a rischio nel 2009 è pari al 15,8% della popolazione di età
superiore a 11 anni, con una consistente differenza di genere (25% dei maschi, 7,3% delle femmine). L'analisi per classi di
età mostra che è a rischio il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze di sotto dell'età legale (16 anni), valori che
dovrebbero essere pari a zero e che invece identificano circa 475.000 minori che hanno adottato almeno un comportamento a
rischio alcol-correlato.
"Preoccupano in particolare le preadolescenti" - commenta Emanuele Scafato, Direttore dell'Osservatorio Nazionale Alcol
CNESPS e direttore scientifico dell'APD - "Tra le 11-15enni si registra una media di consumatrici nettamente superiore alla
media femminile italiana, tripla rispetto a quella delle donne adulte e comunque superiore a quella registrate per tutte le
classi di età esaminate". Se da un lato è aumentato il numero di chi beve alcolici fuori pasto, nel frattempo non sembra
diminuire il numero di italiani che bevono fino ad ubriacarsi, praticando il cosiddetto binge drinking (il consumo di 6 o più
bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione e in breve tempo). Per quanto siano sempre gli uomini a bere di più, il
fenomeno riguarda anche il gentil sesso; in particolare, le percentuali delle consumatrici di alcolici fuori pasto minorenni
sono equiparabili a quelle dei loro coetanei e l'incremento maggiore rispetto al 1999 si registra tra le consumatrici 25-
44enni (+45,2%).
Per quanto riguarda la correlazione tra uso di alcol e guida, infine, si è fatto riferimento al sistema di sorveglianza PASSI
(Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Secondo i dati 2009 relativi alle 21 Regioni partecipanti, tra
coloro che riferiscono di aver consumato almeno 1 Unità Alcolica (12 grammi di alcol) negli ultimi 30 giorni, l'11% dichiara
di aver guidato dopo averne bevute almeno due nell'ora precedente. Questo comportamento è riferito più spesso dagli uomini
(15%) che dalle donne (3%), senza vistose differenze per età, istruzione o livello di reddito, ma con differenze
statisticamente significative nel confronto interregionale. In particolare le percentuali di guidatori in stato di ebbrezza
sono più alte in Valle d'Aosta e in Calabria (15%), mentre il valore più basso (5%) è in Campania e Molise.