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Alcohol Use Disorders Identification: obesità, intervenire chirurgicamente aumenta il successivo consumo di alcol

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Obesità: intervenire chirurgicamente aumenta il successivo consumo di alcol

 
E' stato scoperto che gli adulti obesi che si sono sottoposti a interventi di chirurgia bariatrica (che è la chirurgia per trattare l'obesità) sono più portati al consumo di alcol nei due anni successivi all'intervento. Lo studio è stato realizzato da un gruppo di ricerca misto dei National Institutes of Health, NIH, U.S..


I ricercatori hanno analizzato il consumo di alcol normale e problematico di 1.945 persone che hanno partecipato al Longitudinal Assessment of Bariatric Surgery (LABS), uno studio prospettico finanziato dai NIH, che ha riguardato pazienti che si sono sottoposti ad interventi chirurgici per perdere peso, in uno tra 10 ospedali distribuiti negli Stati Uniti.
I partecipanti hanno risposto a dei questionari nel corso dei 30 giorni precedenti gli interventi, a un anno e a due anni dopo gli interventi. Il questionario, l'Alcohol Use Disorders Identification (AUDIT) test, sviluppato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, identifica i sintomi di eventuali patologie nell'assunzione di alcolici, come l'abuso e la dipendenza.

I partecipanti sono stati classificati come persone con disordini nell'uso dell'alcol se mostravano almeno un sintomo di dipendenza, che includeva l'incapacità di smettere di bere una volta iniziato, o problemi legati al consumo come perdita di memoria, o ancora se il punteggio totale AUDIT era di almeno 8 su 40.

Il 70% dei partecipanti aveva subito un bypass gastrico che riduce la dimensione dello stomaco e che accorcia l'intestino, limitando così il numero di calorie assorbite.
Un altro 25% aveva fatto un bendaggio gastrico che rende lo stomaco più piccolo, ed il 5% aveva avuto altri tipi di interventi meno frequenti.
Il dettaglio degli incrementi del bere alcol è nella pagina in inglese di questa notizia.
Qui possiamo notare che i pazienti che prima dell'intervento fumavano o assumevano sostanze a scopo ricreativo, che cioè tendevano già in qualche modo ad appoggiarsi a supporti esterni continuativi per gratificarsi e rassicurarsi, com'è facilmente prevedibile continuavano a farlo anche dopo, appoggiandosi, in qualche modo, all'alcol.

Teniamo presente che le scale di valutazione utilizzate stimano che 2 dosi di alcol alla settimana costituiscono già da sole un rischio di dipendenza. Potrebbe non essere facile conciliare queste scale con il bere un bicchiere di vino a pasto tre o quattro volte alla settimana, fatto molto comune in paesi come Italia, Francia e Spagna, senza che questo rappresenti minimamente una dipendenza.

In ogni caso rimane la scoperta del fatto che sottoporsi a questi interventi chirurgici può facilmente portare ad incrementi nel bere alcol, e che sarebbe meglio che i pazienti ne fossero informati prima, in modo da gestire il problema con il personale medico e con le persone che sono loro vicine.

 
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)