Alcoholism: Clinical & Experimental Research, effetti del consumo di alcol
Alcoholism: Clinical & Experimental Research, effetti del consumo di alcol
Il rapporto tra consumo moderato di alcol e morte è un tema dibattuto: per alcuni studiosi, il bere in maniera responsabile è
associato a minore mortalità, per altri il legame tra le due cose è molto tenue, se non addirittura inesistente.
Nel dibattito entra così una ricerca dell'Università di Austin (in Texas, USA), diretta dal professor Charles Holahan e
pubblicata su "Alcoholism: Clinical & Experimental Research ".
La squadra del professor Holahan ha preso in esame 1824 volontari: 1142 uomini e 682 donne, d'età compresa tra i 55 ed i 65
anni. Gli studiosi hanno tentato di farsi un quadro completo dei soggetti, osservando non solo il consumo di alcol ma
caratteristiche socio-demografiche, particolarità sanitarie e fattori comportamentali.
Dopo 20 anni di analisi, è emerso come, spiega Holahan, "Controllando solo l'età e il sesso, la mortalità è risultata più
alta tra gli astemi e i forti bevitori; più bassa nei bevitori moderati".
Tuttavia, dopo una scrematura si è notato come " Controllando anche eventuali precedenti problemi di salute o di abuso, oltre
a fattori socio demografici e socio-comportamentali, si riduce notevolmente la differenza nel tasso di mortalità degli astemi
rispetto ai moderati bevitori. Tuttavia, tenendo conto di tutti i possibili fattori di confondimento, gli astemi e i forti
bevitori hanno continuato a mostrare un aumento del rischio di morte, rispettivamente, del 49% e del 42% rispetto ai bevitori
moderati".
Incuriositi, i ricercatori hanno tentato di definire meglio la categoria degli astemi. I dati hanno così detto come gli
astemi ed i forti bevitori avevano, rispetto ai bevitori moderati, maggiori probabilità di avere gravi problemi di alcol nel
passato, di essere obesi e/o fumatori e di soffrire di depressione o stress. In più, rispetto ai bevitori moderati, gli
astemi ed i forti bevitori erano mediamente in peggiori condizioni socio-economiche, avevano una minore abitudine
all'esercizio fisico e avevano relazioni sociali meno soddisfacenti.
E, conclude il professor Holahan, "Tutti questi elementi, com'è noto, sono, in varia misura, fattori correlati al rischio di
morte".