Alcoholism: Clinical & Experimental Research: i figli di famiglie con problemi alcol-correlati sono più esposti al rischio
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I figli con problemi alcol-correlati in famiglia sono più esposti al rischio. Lo dice la risonanza magnetica
Sarebbe un deficit nei comportamenti inibitori a porre i figli di genitori alcolisti a rischio di cadere nello stesso problema. Questo emerge
da uno studio condotto dall'Università dell'Oregon (USA) e pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research.
I figli con trascorsi familiari legati all'alcolismo infatti sembrerebbero mostrare un'attività cerebrale nelle aree deputate alle capacità
decisionali, atipica rispetto ai loro coetanei con situazioni familiari sane. Lo studio realizzato dai ricercatori Nagel e Cservenka ha
analizzato la capacità di compiere delle scelte in occasione di compiti nei quali era necessario assumersi un rischio, anche minimo. Per la
ricerca sono stati selezionati 31 ragazzi con età compresa tra 13 e 15 anni di cui 18 con una situazione familiare problematica rispetto
all'alcol mentre i restanti 13 (gruppo di controllo) provenivano da famiglie sane. Tutti i giovani avevano già consumato alcol almeno in
piccola quantità prima di partecipare al presente studio e sono stati sottoposti a risonanza magnetica per esaminare i substrati neurali
attivati durante lo svolgimento di un compito nel quale era richiesta l'assunzione di rischio in un gioco simile alla Ruota della fortuna con
in palio dei soldi. L'intento degli studiosi, infatti, era quello di capire se i soggetti figli di famiglie con problemi di alcol compivano
scelte più azzardate rispetto ai loro coetanei non problematici.
I due gruppi di adolescenti effettivamente utilizzavano zone del cervello diverse per svolgere il compito assegnato. Zone situate nella
corteccia prefrontale e nel cervelletto, entrambe importanti per le azioni quotidiane e per la presa di decisioni, e i giovani con famiglie
problematiche per l'alcol erano più deboli nella risposta rispetto ai loro coetanei con famiglie non problematiche. Secondo gli studiosi
questo potrebbe indicare una vulnerabilità verso la capacità di prendere decisioni delicate e rispetto al consumo di alcol in età adulta. Il
funzionamento atipico del cervello sarebbe quindi la prova di una sorta di ereditarietà già esistente nei giovani ancor prima che entrino in
contatto con la sostanza alcolica, tesa ad indebolirli verso quella direzione. Assume quindi un'importanza determinante agire seguendo il
modello dell'early detection, ovvero della prevenzione precoce sui fattori che possono incidere sui giovani con famiglie problematiche.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)