Alcoholism: Clinical & Experimental Research: nuovo studio sugli incidenti stradali causati dall'alcol
Incidenti stradali per colpa dell’alcol: il rischio più alto per motociclisti dell’Europa dell’est
In un caso su quattro le morti per incidenti stradali nel mondo sono colpa dell’alcol. Questo dato globale rilasciato dall’Organizzazione mondiale della sanità nei suoi report annuali è servito come punto di partenza agli autori di uno studio appena pubblicato su Alcoholism: Clinical & Experimental Research. I ricercatori hanno voluto scomporre quel dato per tracciare una mappa dettagliata del fenomeno e scoprire quali sono i Paesi dalle strade meno sicure ricostruendo anche l’identikit delle persone che si mettono alla guida di un veicolo dopo aver bevuto oltre i limiti consentiti.
I ricercatori hanno utilizzato i dati degli incidenti stradali attribuiti all’alcol nel mondo e li hanno divisi per il tipo di veicolo coinvolto, per il Paese, per l’età delle vittime, per il genere e l’età dei responsabili.
Dall’analisi è emerso che nel 2019 ci sono stati 1,2 milioni di morti per incidenti stradali nel mondo, il 6 per cento dei quali è stato ufficialmente associato all’alcol.
I motociclisti, soprattutto uomini giovani, sono quelli che rischiano di più di morire in incidenti provocati dal consumo di alcol. In Estonia un incidente mortale su cinque a bordo delle due ruote è dovuto al consumo di alcolici che precede la guida. Su questo fronte gli uomini sono più pericolosi delle donne. L’8 per cento dei decessi sulle strade legati all’alcol è provocato da uomini che si erano messi alla guida dopo aver bevuto in confronto al 2 per cento delle donne
Anche l’età è un dato rilevante. I giovani adulti tra i 20 e i 34 anni sono le persone più a rischio di morire in un incidente causato dall’alcol. La fascia d’età tra i 50 e i 69 anni è quella meno a rischio.
Come era prevedibile il numero di morti sulle strade dovuto all’alcol è direttamente proporzionale al consumo di alcolici dei singoli Paesi. Dove si beve di più si muore di più.
(...omissis...)(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)