Alcol: a Firenze più di mille ricoveri l'anno. Il 75 % sono maschi
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Alcol: a Firenze più di mille ricoveri l'anno. Il 75 % sono maschi
Firenze, l'anno scorso, ha visto oltre mille persone portare pronto soccorso di Careggi e Santa Maria Nova a causa dell'alcol. Ma le
statistiche, dicono gli operatori, sono al ribasso. Ce ne sarebbero altre centinaia oltre duecento solo a Santa Maria Nuova) che una volta
arrivati in ospedale si alzano, barcollano, e se ne vanno evitando la registrazione. I mille di cui parla la statistica della Asl fiorentina
sono invece quelli che poi vengono «dimessi», quelli a cui viene assegnato il codice 300/XI, «intossicazione acuta da alcol»: gli sbronzi, in
tutte le loro gradazioni, da chi (troppo) euforico e in procinto di collassare fino a chi rischia la vita, in coma etilico.
Divisi quasi a metà nelle due strutture (513 a Santa Maria Nova, gli altri a Careggi), i 1.088 della ricerca Asl rappresentano uno spaccato
delle «notti alcoliche» di Firenze. Quelle notti che, ancora, aspettano l'ordinanza anti alcol bloccata dalle difficoltà normative che hanno
portato Prefettura, Questura e Comune di Firenze, a un'empasse dopo anni di interventi in questo senso. Soprattutto contro i «minimarket» , per evitare che i bassi costi dell'alcol facilitino il «binge drinking» , la bevuta smodata. Scaduta l'ordinanza del Comune, incerta la Questura sul da farsi, potrebbe essere la Prefettura a farsi carico in breve tempo di emanare nuovo divieto.
Tornando alle statistiche, quelli che abusano dell'alcol in centro finiscono quasi sempre Santa Maria Nuova, dal resto della città invece si
va a Careggi. Il 75 per cento dei ricoverati è maschio. Altri elementi dello studio Asl sono parziali, soprattutto quello che riguarda la
nazionalità. I 1.088 intossicati sarebbero per quasi metà (447) italiani; ma spesso nel sistema informatico viene inserita non la vera
nazionalità, ma il domicilio fiorentino, «falsando» così i dati. Per questo motivo, spiegano i medici, non si registrano dati alti per
ragazzi Usa solo 20) e spagnoli (il vero boom, assicurano i sanitari, nell'ultimo anno).
Anche l'età (un buon 8 per cento non la indica) sembra molto più alta della percezione» che si ha nelle sale di attesa: il 65 per cento
avrebbe oltre 46 anni. Solo il 32 sotto i 45. Ogni volta che arriva l'ambulanza che ha raccolto «l'intossicato» , viene valutato il grado di
rischio. La metà circa viene trattato con farmaci basta. Dal primo gennaio 2010 a dicembre 2010, i casi gravissimi» , codice rosso, sono
stati 13: uno al mese.
Centosedici hanno vomitato, sono caduti, sono incoscienti: c'è stato quindi l'obbligo di tenerli in osservazione per evitare altri guai. In
539 sono stati considerati codice verde: cioè che, oltre a stato confusionale e gli altri sintomi da ubriacatura «pesante» , avevano bisogno
di essere seguiti e visitati entro un'ora. Gli altri, se la sono cavata con un po' di farmaci e, nei casi più urgenti, una lavanda gastrica.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)