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Alcol al volante: differenze di genere

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UNO STUDIO SU ALCOL E GUIDA AL VOLANTE


L’assunzione di alcol alla guida, tra le donne, rappresenta un problema crescente in molti paesi industrializzati e richiede particolare attenzione, essendovi differenze, rispetto agli uomini, nelle modalità di assunzione di alcolici.


In Australia, un team di ricercatori ha condotto uno studio apposito su quasi 250 mila conducenti di autoveicoli, di cui il 21,5% costituito da donne, fermati per guida sotto effetto di alcol, tra il 2000 e il 2011 nella regione del Queensland. I risultati della ricerca sono pubblicati sulla rivista Accident Analysis and Prevention. Dal confronto di genere, emergono tre dati interessanti:

le donne, fermate per guida sotto effetto di alcol, appartenevano ad una fascia di età generalmente più alta rispetto agli uomini. Inoltre, le donne avevano livelli di recidiva più bassi e maggiore probabilità di essere arrestate nelle grandi città rispetto agli uomini. L’età registrata per la maggior parte delle donne fermate per guida sotto effetto di alcol si attestava sui 30–39 anni nel 24,7% dei casi, seguita dalla fascia 40–49 anni, con una percentuale del 18.0%. Il 13,7% delle donne, con età inferiore a 24 anni, è stata fermata per consumo di alcol alla guida, aventi valori di BAC (la concentrazione di alcol nel sangue) inferiori allo 0,05%, ed emergeva una tendenza, tra le giovani neopatentate, ad infrangere il livello di tolleranza “zero”. Le donne più anziane sono risultate più restie a sottoporsi alle analisi, volte a definire il tasso alcolemico.

In Italia, le donne sembrano più esposte a sviluppare una dipendenza alcolica intorno ai 30 e ai 50 anni, a differenza degli uomini che sembrano correre tale rischio in misura prevalente tra i 25 e i 45 anni. L'organismo femminile, rispetto a quello maschile, risulta più vulnerabile agli effetti dell'alcol. Le donne, infatti, hanno una capacità di metabolizzare l'alcol che è circa la metà di quella dell'uomo, in quanto carenti di un enzima epatico a ciò deputato, ovvero l’alcol deidrogenasi. Avendo, inoltre, solitamente una massa corporea inferiore a quella dell'uomo e una minore quantità di liquidi corporei, a pari quantità di bevande alcoliche, corrisponde un livello di alcolemia maggiore.


L’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, Istituzione di Roma Capitale, ha effettuato uno studio sull’uso di bevande alcoliche, differenziato per genere, i cui risultati sono contenuti nella “Relazione Annuale sullo stato delle tossicodipendenze nei Servizi erogati dall’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, edizione 2013”.


Attraverso la Ricerca Minerva, si sono riscontrate differenze significative nella distinzione per genere, per cui, in relazione all’aver assunto sostanze alcoliche in passato, persone di sesso maschile (76,7%) dichiarano di aver consumato alcol più frequentemente di quelle di sesso femminile (70,7%). I casi di sbornia dichiarati vedono, anch’essi, una prevalenza della percentuale di uomini (52,9%) rispetto alle donne (46,4%).


Sostanziali differenze, tra uomini e donne, emergono rispetto al luogo in cui si beve più frequentemente alcol. È maggiore il numero di donne che beve più spesso a casa di amici (20,1%) o durante eventi mondani fuori casa, come in bar o discoteche (58,4%), rispetto agli uomini (per i quali il dato si attesta, rispettivamente, intorno al 16,8% e al 57,5%). Sono di più, invece, gli uomini che bevono a casa propria (19,9%) o in luoghi pubblici all’aperto (5,4%) in relazione alle donne, le quali assumo alcol in questi luoghi, rispettivamente, nel 17,3% e nel 3,7% dei casi.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.actroma.it/index.php?option=com_content&view=article&id=800:uno-studio-su-alcol-e-guida-al-volante&catid=34:prima-pagina&Itemid=87


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)