Alcol al volante: strage infinita
alcol vino prevenzione sicurezza stradale giovani alcolismo
La Lega ritornerà all'attacco. E' quello che pensano (e temono) molti senatori. In gioco c'è il disegno di legge sulla sicurezza stradale, fermo in Commissione Lavori pubblici al Senato dopo il sì bipartisan della Commissione Trasporti della Camera.
Il "partito del vino". Il Carroccio s'è messo di traverso al disegno di legge sulla sicurezza stradale. Nel luglio scorso presentò alla Camera un emendamento che affidava ai sindaci il diritto di stabilire l'orario-limite per la vendita di alcolici, che variava da città a città (da cui il termine di "nomadismo alcolico"). L'emendamento fu respinto, con gran disdoro del capogruppo leghista Alessandro Montagnoli, che l'aveva presentato e che minacciò: «Il PdL si è dimostrato scorretto e non ha mantenuto un impegno preso. Ora continueremo la nostra battaglia al Senato». Nel frattempo ci si è messo pure Luca Zaia, ministro delle Politiche agricole e leghista anche lui, a spezzare una lancia a favore del vino. Il ministro, nei giorni scorsi, ha sostenuto che gli incidenti stradali provocati dall'alcol sono appena il 2 per cento del totale e dunque non è del vino la colpa delle stragi sulle strade. «Alcol e guida vanno d'accordo - ha detto - e bere due bicchieri di vino a pasto rientra nei limiti degli 0,5 milligrammi di alcol consentiti dalla legge». Riassumendo: «E' intollerabile che chi beve due bicchieri di vino sia considerato un ubriacone al volante». Quindi, ormai è acclarato: la Lega è il "partito del vino" e chiunque ambisca ad approvare rapidamente e senza modifiche la legge sulla sicurezza stradale dovrà prima misurarsi con lei.
In Commissione. Il relatore del ddl in Commissione al Senato è Angelo Maria Cicolani. Non vuole sentir parlare di bastoni "leghisti" fra le ruote e parla di «sostanziale condivisione» del testo così come arriva dalla Camera, tanto che, promette: «Non presenterò modifiche al lavoro dei colleghi della Camera». Perciò si dice ottimista per l'iter del ddl anche se, sottolinea, «non si possono escludere modifiche del testo». Il fatto è che questo provvedimento sulla sicurezza stradale, tanto sbandierato all'inizio dell'estate con le previste misure ultra-rigide (fino a 15 anni di carcere se si provoca un incidente mortale sotto l'effetto di alcol e droghe, l'introduzione del "tasso alcolico zero" per i neopatentati eccetera) era stato "pensato" per esordire prima del grande esodo estivo. I deputati della Commissione Trasporti della Camera s'erano dati tutti un gran daffare per licenziare il ddl in tempo utile e avevano invitato i colleghi senatori a fare altrettanto ma invece hanno ottenuto solo un brusco stop: «Il Senato non è uno sportello automatico e gli ultimatum non sono una buona prassi», hanno scritto i senatori in una nota ufficiale. C'è stata poi la pausa estiva e tra una settimana il ddl che avrebbe dovuto frenare la strage sulle strade comincia l'iter in Senato. I senatori promettono di fare presto. Sarà effettivamente così? Oppure la Lega costringerà a rivedere il testo, a stravolgerlo magari, e a ritardare ancora e ancora?
Gli ubriachi alla guida. Fare presto non è un'invocazione sterile, è una necessità stringente: gli ubriachi alla guida sono ormai divenuti una categoria. Vedere la cronaca per credere. Solo ieri: ad Ancona un ubriaco ha aggredito due persone che lo avevano invitato a rallentare e poi ha aggredito anche un carabiniere in borghese intervenuto per sedare la lite. A Milano una cosa ancor più spettacolare: un meccanico 55enne è stato sorpreso a guidare completamente ubriaco la macchina di un suo cliente, facendo pericolose evoluzioni; inseguito dalla polizia municipale si è rifugiato nella sua officina dove ha preso una tanica piena di benzina e l'ha versata addosso ad uno degli agenti, poi ha preso l'accendino che per fortuna ha fatto cilecca; il terzo caso è il più tragico e il più emblematico: a Crevacuore, in provincia di Biella, un trentenne ubriaco ha investito e ucciso una donna e poi è fuggito; è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri: al test dell'etilometro è risultato positivo con un tasso alcolico di due volte e mezza superiore al valore consentito; davanti ai carabinieri è risultato che all'uomo la patente di guida era già stata ritirata due volte, sempre per guida in stato d'ebbrezza. Stavolta era alla guida di un furgone, con la patente restituita, ma sempre ubriaco fradicio.
Ottomila sequestri. Tre episodi clamorosi in poche ore, soltanto voltando le spalle per vedere gli accadimenti di ieri. Senza considerare quelli dei giorni e dei mesi precedenti. Ecco perché bisogna fare presto a varare il provvedimento sulla sicurezza stradale: il giro di vite previsto porrà certamente un freno a tanti comportamenti criminalmente disinvolti, anche se il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino tiene a sottolineare che il Governo, contro l'ebbrezza alla guida, non è restato finora con le mani in mano: «Dal giugno dello scorso anno - dice - sono stati sequestrati oltre 8.000 mezzi ad automobilisti sotto l'effetto dell'alcol. E' già motivo di soddisfazione».