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Alcol al volante: troppe leggende e disinformazione

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Alcol al volante: troppe leggende e disinformazione
Per smaltire l'alcol molti automobilisti si affidano a trucchi e consigli della nonna. Un test in laboratorio ne dimostra l'assoluta inefficacia


Directline ha smontato la solidità dei trucchi più gettonati tra gli automobilisti disinformati, per mettersi al volante dopo aver bevuto. Secondo il sondaggio che ha preceduto il test, si affida la sicurezza di guida all'errata convinzione che il peso, la statura e il sesso influenzano la velocità di assorbimento dell'alcol nell'organismo.


CALORIE SU CALORIE - Serve a poco ingozzarsi di cibo subito dopo aver bevuto alcolici o tentare di diluirli bevendo molta acqua prima di risalire in auto. La compagnia di assicurazioni Direct Line ha prima sondato l'opinione di 2000 automobilisti sull'alcol e la guida per poi dimostrargli che è ancora troppo diffuso il passaparola infondato sui metodi più curiosi per smaltire l'alcol dopo una bevuta. Il 77% del campione intervistato ha dichiarato che la corporatura è strettamente legata al tempo che serve per riacquisire la capacità di guidare un'auto. Niente di più errato, almeno secondo i test alcolemici cui si sono sottoposti i volontari dopo aver bevuto un bicchiere di troppo, ma per una giusta causa. Lo studio scientifico eseguito su 26 soggetti diversi per altezza, sesso, età e peso è stato condotto al centro di ricerche T.R.L. (Transport Research Laboratory).


GROSSO E GRASSO NON AIUTA AFFATTO - Secondo il sondaggio svolto su 2000 intervistati 8 persone su 10 credono che una corporatura corpulenta aiuti l'organismo ad assorbire l'alcol. La seconda credenza più diffusa per 7 automobilisti su 10 è che gli uomini riescono a superare la sbronza più velocemente delle donne. E' interessante (quanto preoccupante) scoprire quanto sono convinti che i trucchi casalinghi aiutino anche il giorno dopo, per tornare al lavoro freschi come una rosa. Il 25% degli intervistati beve molta acqua prima di mettersi al letto mentre l'8% mangia abbondantemente appena dopo aver bevuto alcolici. Il 6% cerca di tornare alla completa lucidità con una colazione iper calorica e tanto caffè, al pari dell'altro 6% che ritiene un segreto inconfessabile il trucco ricostituente infallibile. Le prove in laboratorio hanno dimostrato che, secondo le cifre elaborate dal sondaggio, il 22% degli automobilisti rischia di mettersi al volante con un tasso alcol emico oltre il limite di 0,5 g/l con le conseguenze drammatiche che travolgono anche chi è in prima linea per la sicurezza di tutti.


TROPPE VARIABILI IN GIOCO - Tra i test svolti dal T.R.L., due in particolare dimostrano che il peso e il sesso non c'entrano assolutamente nulla con la velocità di assorbimento dell'alcol. Nel primo test sono stati confrontati un uomo e una donna che hanno assunto la stessa quantità di alcol (corrispondente al valore iniziale BrAC di 80 e 79 microgrammi/100 ml di aria espirata). Dopo 12 ore la donna, nonostante fosse più leggera (60 kg contro 73 kg) e bassa (165 cm contro 177 cm), ha smaltito l'alcol prima dell'uomo (BrAC 3 contro BrAC 40). Ancora più interessante è la prova che ha coinvolto due donne con caratteristiche fisiche molto simili (volontario A: 65 kg e 168 cm; volontario B: 70 kg e 160 cm). In questo caso, la donna B che inizialmente aveva un tasso alcol emico più alto (130 microgrammi/100 ml aria), dopo 12 ore non ha tracce di alcol nel suo respiro. A differenza della donna A che la mattina seguente la bevuta è passata da 109 a 67 microgrammi/100ml di aria. Come ricorda anche Barbara Panzeri, Direttore Marketing Direct Line, e più volte ha spiegato SicurAUTO.it ai lettori "Mettersi alla guida dopo aver bevuto anche un solo drink è una situazione che l'automobilista non deve assolutamente sottovalutare". Non è così facile come sembra ai più calcolare il tempo in cui avviene l'assimilazione e lo smaltimento dell'alcol ingerito, quindi, se sapete di dover guidare, cercate di rimanere sobri. E' questo il metodo infallibile per non rischiare la patente e la vita.


di Donato D'Ambrosi


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)