Alcol: alcuni consigli
alcol alcolici
L'abuso di alcol - oltre a provocare danni all'organismo (soprattutto a cuore, cervello, fegato e stomaco) ed essere collegato a molte malattie (come la cirrosi o il cancro) - indebolisce il sistema nervoso centrale: altera la capacità di giudizio, rallenta i riflessi e fa perdere il controllo delle proprie azioni.
Ecco alcuni consigli per un consumo di alcol responsabile.
Non metterti alla guida dopo aver bevuto
In Italia, gli incidenti provocati dalla guida in stato di ebbrezza rappresentano la prima causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 25 anni.
E' importante non mettersi alla guida di auto e moto se si è bevuto troppo: il limite "di sicurezza" è dato da un bicchiere di vino, da un boccale di birra o da un solo superalcolico.
Il limite di tasso alcolemico in Italia è 0.50 g/l. Se si supera questa soglia, si può incappare in sanzioni molto pesanti.
Non bere alcolici a stomaco vuoto
Evitare di bere alcolici lontano dai pasti: gli effetti dell'alcol sono più veloci e pesanti; inoltre, è maggiore il rischio di entrare nel tunnel della dipendenza.
Non bere alcol se hai meno di 16 anni
L'organismo non completamente maturo non è in grado di digerire adeguatamente l'alcol, che in questo modo fa più danni di quelli che farebbe ad un organismo adulto.
Per questo si raccomanda di non bere al di sotto dei 16 anni di età e di limitarsi a una sola bevanda al giorno tra i 16 e i 20 anni.
Evita di combinare alcol e altre sostanze
E' importante evitare di fare uso di alcol insieme a farmaci (soprattutto antidolorifici, antifebbrili, sedativi, antibiotici e anticoncezionali) e in combinazione con droghe: i danni possono essere molto seri, fino ad arrivare al coma e alla morte.
Non bere se sei depresso o agitato
L'alcol, a seconda delle circostanze, può avere un effetto depressivo o eccitante: se si beve quando si è depressi, si rischia di peggiorare la situazione, mentre quando si è agitati si rischia di diventare violenti.
Parlane con uno psicologo
Chi soffre di dipendenza da alcolici deve ammettere il proprio problema e cercare l'aiuto di uno specialista. Spesso il primo passo è parlarne con un medico, un insegnante o una persona cara.