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Alcol, allarme per gli abusi alla guida dell'auto

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Alcol, allarme per gli abusi alla guida dell'auto

Finire in una comunità di recupero è il minimo che possa accadere. Uccidere qualcuno perchè si è bevuto troppo, è la possibilità più

terrificante. Nel mezzo a questo estremo ci stanno i più, persone che hanno deciso da sole di non toccare il fondo o altre che invece sono

state costrette dalla legge ad intraprendere un certo percorso terapeutico, per uscire dal giogo della dipendenza da alcol. Un tema che è

stato affrontato in occasione della consegna di un etilometro da parte dell'Asl ai carabinieri di Monsummano.
Al «Gruppo Valdinievole», la comunità di Ponte Buggianese che da vent'anni anni lavora per il recupero di persone da dipendenze di tutti i

tipi, si trovano oggi tra gli ottanta ospiti presenti, molte di queste storie. Gente a cui è andata bene finora ma che ha rischiato grosso e

non sa uanto impiegherà ad uscirne.
Tra questi c'è anche un uomo di 60 anni, imprenditore locale, che non avrebbe mai immaginato di finire in comunità. «Di ritorno da una cena

con amici a cui si era aggiunta una grappa a fine pasto - racconta - sono stato fermato da un normale controllo ad un posto di blocco delle

forze dell'ordine mentre ero alla guida della mia auto. Sono risultato positivo all'alcol test con un tasso dell'1,54% e sono stato

condannato a 7 mesi di carcere e 7mila euro di multa, oltre alla confisca dell'auto e il ritiro della patente per 1 anno».
La pena è stata commutata poi ad un periodo di lavori socialmente utili che l'uomo svolge nella comunità di recupero del Gruppo

Valdinievole. «Certamente - spiega l'imprenditore - finito il periodo che mi è stato assegnato ci penserò bene a non bere prima di mettermi

alla guida e comunque, in tutti i casi è sempre preferibile che, uscendo, almeno una persona del gruppo sia sobria prima di mettersi alla

guida, per una questione di sicurezza propria oltre che degli altri».

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)