Alcol, Assobirra: puntare su prevenzione e informazione
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Roma - Puntare sulla prevenzione e sull'informazione, per far conoscere gli effetti del consumo di alcol per chi guida, rivolgendosi ai giovani ma anche ai loro genitori. Introdurre un modulo specifico - una vera e propria lezione e una batteria di domande nei test d'esame - sugli effetti dell'alcol per chiunque voglia prendere la patente. E' quanto auspica AssoBirra, l'Associazione degli industriali della birra e del malto, nel commentare il Rapporto Istat 2010 "L'uso e l'abuso di alcol in Italia" e in occasione dell'Alcohol Prevention Day. Ribadendo le linee guida della politica sull'alcol dell'associazione e delle aziende aderenti: non assumere alcol prima di mettersi alla guida, ancorche' in Italia il limite legale di alcolemia sia di 0,5 grammi di alcol per litro. E per chi ha bevuto la scelta giusta e' di organizzarsi per far guidare chi non ha bevuto. Il Rapporto Istat 2010 su "L'uso e l'abuso di alcol in Italia" conferma l'importanza di un lavoro d'informazione e responsabilizzazione nei confronti dei giovani su alcol e guida, visto che il 18,2% (1 su 5) dei giovani 18-24 anni che guidano abitualmente l'auto ammette di avere un comportamento a rischio con l'alcol (piu' di 2-3 bicchieri/unita' alcoliche al giorno), mentre questa percentuale scende all' 11,5% nei giovani che guidano poco o non guidano. E ricordiamo che sono 651.000 i giovani in questa fascia di eta' che dichiarano un consumo giornaliero non moderato o fenomeni di binge drinking (almeno una volta l'anno, consumo di almeno 6 bicchieri/unita' alcoliche in un'unica occasione). "Un piccolo, ma significativo, sforzo in tal senso, abbiamo cercato di compierlo - spiega Piero Perron, presidente di Assobirra - con la campagna 'O bevi o guidi', realizzata da Assobirra in collaborazione con Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi consulenza automobilistica) e con il patrocinio del Programma governativo 'Guadagnare Salute'.
L'iniziativa ha trasmesso a 200 mila neopatentati questo importante messaggio di responsabilita' grazie ad un modulo formativo sull'alcol introdotto sperimentalmente nei corsi per il conseguimento della patente. Scoprire, scorrendo i dati Istat, che abbiamo indirizzato gli sforzi nella direzione giusta, ci spinge a chiedere alle istituzioni, mettendo a disposizione la nostra esperienza, di rendere permanente questo modulo formativo, magari inserendo nuove domande specifiche sull'alcol nei test per il superamento dell'esame per la patente".