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News di Alcologia

Alcol, danni da abuso e benefici del buon bere: convegno a Firenze

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Si è tenuto oggi venerdì 21 gennaio a Firenze il convegno organizzato da UniCeSV. Il vino è identità e cultura dei territori,

se consumato consapevolmente è benessere e salute ed è economia con oltre 1,2 milioni di addetti nel nostro paese. Di contro

l'abuso di alcol rappresenta una vera e propria piaga socio-sanitaria, che ogni anno miete vittime e grava sugli individui e

sulla società. Questi i temi affrontati oggi, venerdì 21 gennaio, nel convegno in svolgimento all'Accademia dei Georgofili di

Firenze, intitolato "Alcol, disagio sociale, salute e competitività" e organizzato dal centro universitario di ricerca e

formazione per lo sviluppo delle imprese del settore vitivinicolo italiano dell'ateneo fiorentino (UniCeSV) nell'ambito

dell'attività di un progetto di ricerca per l'assessorato al diritto alla salute della Regione Toscana.
Come prevenire? Quali i trend di consumo in particolare nel mondo dei giovani e giovanissimi?
"Innanzitutto - ha spiegato il direttore di Unicesv Augusto Marinelli aprendo i lavori del simposio - bisogna ricordare che

il modo di bere è molto cambiato negli ultimi 30-40 anni. Statistiche recenti dimostrano che il consumo annuale medio

procapite in Italia si aggira sui sei litri di alcol puro (dose che, se fosse consumata in una settimana, risulterebbe fatale

a chiunque) contro i 14 litri procapite di 35 anni fa. Ad avere avuto il calo più significativo è proprio il vino che, nello

stesso periodo di tempo, è passato dai 104 litri procapite ai 40 di oggi, mentre la birra ha visto una crescita esponenziale

da 12,8 litri a 28. In questo quadro va aggiunto che bevono sempre di più anche le donne e che, soprattutto nel mondo

giovanile, si assume alcol in maniera diversa dal passato, sempre più spesso fuori pasto, alla ricerca dello "sballo". "In

Europa la piaga dell'abuso di alcol, tra costi diretti e indiretti, costa 394 milioni di euro, una cifra esorbitante pari a

quasi il 3% del Pil della Comunità Europea. Per questo è sempre più necessaria una sinergia tra i vari attori di questo

settore e le istituzioni, finalizzata non alla criminalizzazione dell'alcol, ma bensì alla formazione, all'educazione verso

un consumo responsabile che presuppone dunque un consumatore consapevole. La crisi del settore vitivinicolo italiano è

infatti figlia della globalizzazione ma anche di una forma di "terrorismo" nei confronti del vino, il quale invece oltre ad

esprimere cultura e identità, svolge un ruolo importante per la salute".
Su questo ultimo tema si sono soffermate le relazioni di vari esperti dell'ateneo fiorentino come Rosanna Abbate e Calogero

Surrenti sullo stato delle conoscenze scientifiche degli effetti benefici di un moderato consumo di vino sull'apparato

cardiocircolatorio. "Ricercatori tedeschi - ha sottolineato Rosanna Abbate - hanno studiato gli effetti del vino a seconda

della tipologia, dimostrando ad esempio che quello rosso ha maggiore capacità di vasodilatazione rispetto a quello bianco".

Fascino del rischio, vulnerabilità, violazione delle norme, riduzione della tensione relazionale, sensazione di appartenenza

alla società adulta e proposta seducente da parte dei media sono stati invece indicati come i maggiori responsabili dell'

abuso di alcol nel mondo giovanile.
Il convegno prosegue nel pomeriggio con una tavola rotonda coordinata da Leonardo Casini (Università di Firenze) alla quale

prenderanno parte: Ian Domenico D'Agata, responsabile Italia e Bordeaux, International Wine Cellar, Massimo Lucchesi, vice

caporedattore RAI Firenze, Antonello Maietta, Presidente nazionale AIS, Ernesto Pellecchia, Direttore generale Ufficio

Scolastico Regionale della Toscana (MIUR) e Beatrice Sassi, Direttore generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale

della Regione Toscana. Le conclusioni saranno affidate a Gianni Salvadori assessore regionale all'agricoltura.