Alcol: dati epidemiologici
Alcol: dati epidemiologici
La situazione in Italia
L'Italia si colloca nelle posizioni più basse per consumo pro capite di alcol nella graduatoria stilata dall'OCSE
(l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), ma detiene il primato del più precoce contatto con l'alcol:
12 anni e mezzo rispetto ai 14, 6 della media europea.
Secondo uno studio internazionale, l'alcol sarà la terza causa di disabilità, mortalità e morbilità nei prossimi anni
(Lancet, 2009).
Gli effetti negativi dell'alcol:
- 24.000 decessi l'anno
- 3% del Pil spesi per malattia e disabilità
L'alcol è oggi la causa del 25% della mortalità giovanile dei ragazzi e del 10% di quella delle ragazze.
Inoltre, in Italia la mortalità per incidente stradale correlata al consumo di alcol viene stimata tra il 30% e il 50% del
totale degli incidenti.
I soggetti alcoldipendenti presi in carico dai 455 servizi alcologici territoriali del Servizio Sanitario Nazionale sono
oltre 60.000, con circa 5.000 nuovi alcoldipendenti all'anno. Le regioni con il maggior numero di assistiti sono la Lombardia
e il Veneto.
Il numero dei giovani alcoldipendenti, in particolare, risulta in costante aumento: la quota degli alcoldipendenti in carico
di età inferiore ai 30 anni ammonta al 15%.
Degli 8 milioni e mezzo di italiani a rischio di abuso alcolico 750.000 sono adolescenti.
Il vino rimane la bevanda alcolica più consumata dagli adulti.
Fra i ragazzi è molto diffuso il consumo di bevande alcoliche (birra in primis) al di fuori dei pasti, soprattutto nei fine
settimana e nelle occasioni di festa e di incontro sociale.
DATI SUI CONSUMI
Le modalità del consumo alcolico in Italia sono state di recente studiate attraverso un'indagine campionaria realizzata
dall'Eurispes tra il 2009 e il 2010 tra la popolazione dai 18 anni in su.
Questi i risultati di tale indagine.
Nel complesso, il 70% degli italiani dichiara di bere alcolici. Di questi:
- il 55,7% beve saltuariamente
- l'11% beve spesso
- il 4,1% tutti i giorni.
Il 29% degli intervistati invece, non beve mai, in particolare le donne (56,9 % vs 43,1% dei maschi), soprattutto nella
classe degli over 65 (26,9%), seguiti dai 45-64 enni (23,7%) e dai 35-44enni (22,8%).
A bere qualche volta sono principalmente i 45-64 enni (30,1%) e i giovani tra i 25 e i 34 anni (20,3%). Questi ultimi, più
degli altri, dichiarano di bere spesso (37,4%), seguiti dai 35-44 enni (18,3%) e dai ragazzi dai 18 ai 24 anni (16%).
L'abitudine di bere tutti i giorni si riscontra soprattutto tra i 45-64 annei (36,7%), gli over 65 (26,5%) e i 35-44 enni
(20,4%).
Le donne con più frequenza dicharano di bere solo qualche volta (51,9% vs 48,1%), mentre gli uomini in misura maggiore fanno
uso di alcol spesso (61,1% vs 38,9%) e tutti i giorni (61,2% vs 38,8%).Dipartimento Politiche AntidrogaDronetDrug Free
EduDroganograzie.itSistema Allerta Precoce - Geo Drugs AlertPortale delle neuroscienzeCocaina
Tratto da: "Rapporto Italia 2010" a cura EURISPES
La situazione in Europa
L'alcol rappresenta il terzo fattore di rischio per la salute nell'Unione europea, dopo il fumo e l'ipertensione.
Il consumo di alcol causa ogni anno 195.000 decessi nei paesi dell'UE, per patologie, incidenti stradali, domestici o sul
lavoro, omicidi e suicidi.
L'incidentalità stradale legata all'alcol è la prima causa di morte giovanile in Europa e in Italia.
I costi tangibili dell'alcol in Europa sono stimati intorno ai 125 miliardi di euro di cui:
- 36 miliardi legati alla mortalità
- 33 miliardi legati al crimine
- 17 miliardi legati alla sanità
- 14 miliardi legati alla disoccupazione
- 10 miliardi legati agli incidenti stradali
- 9 miliardi legati all'assenteismo
- 5 miliardi legati alla cura e alla prevenzione
tratto da: "Report on alcohol in Europe, 2006"Dipartimento Politiche AntidrogaDronetDrug Free EduDroganograzie.itSistema
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Tratto da: "Rapporto Italia 2010" a cura EURISPES