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Alcol, donne e giovani le categorie più a rischio: perchè?

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PERCHÉ' ALCUNE PERSONE SI RIFUGIANO NELL'ALCOL!

 

L'USO SMODATO DI SOSTANZE ALCOLICHE:
Si definisce questo stato come l'insieme dei fenomeni patologici provocati dall'abuso di bevande alcoliche.


ELEMENTI PSICOLOGICI:


flagello di tutti i tempi, il rifugio nell'alcol, colpisce le persone che non trovano il loro posto nella società in cui vivono. Esse sono pervase da un senso di inferiorità che fa loro ritenere di essere inutili e inette, hanno la sensazione di non essere al posto giusto nel momento giusto. Questa visione negativa di se stesse è accompagnata da un senso di colpa, di incapacità a tutti i livelli e da un rifiuto di se.

 


CHI E' PIU' A RISCHIO:

 

Donne e Giovani:

DONNE: Autorevoli ricercatori, sostengono l'idea che le donne bevono perché si sentono poco femminili e alla base dell'uso di bevande alcoliche ci sono l'incapacità di concretizzare in pieno una sessualità serena e esaudente e il fallimento del ruolo di moglie e di madre.



L'alcol, quindi, placa l'ansia causata da questi conflitti. La natura della donna che assume quantità non moderate di alcol è conflittuale, nevrotica, con scarsa autostima. Molte iniziano a bere smodatamente spinte da forti impulsi di autodistruzione.

In fase premestruale e mestruale, simmetricamente alle variazioni di estrogeno, la donna è particolarmente attratta dall'alcol, perché questo attenua i dolori, sia per la sua azione analgesica sia per l'inibizione dell' ossitocina, ormone responsabile delle contratture uterine; inoltre l'alcol riduce la sensazione di gonfiore e di ritenzione idrica e attenua, in modo temporaneo la depressione che spesso accompagna questo momento femminile.


Nel matrimonio la donna usa l'alcol per trasmettere un messaggio subliminale di ribellione al proprio compagno per richiedere una compensazione ad antiche carenze e rigori infantili eccessivi vissuti nell'infanzia.


Quando il compagno interviene nel tentativo di far interrompere il vizio del bere, la donna risponde con crisi depressive, con infantili promesse e sempre con inevitabili ricadute.


Questo egocentrico comportamento femminile ha lo scopo di mettere in evidenza l'impotenza maschile nei confronti della sua voglia di bere e di come i sentimenti del marito siano così poco intensi da non ottenere alcun risultato, proiettando su di esso la causa dei propri malesseri. (modello comportamentale infantile, approfondisci l'argomento)


Le abitudini delle donne sono sentitamente cambiate anche nei confronti dell'alcol, tanto che oggi tra il sesso femminile l'uso incontrollato di bevande alcoliche è regolare e ha un tasso d'incremento superiore a quello maschile.


Negli ultimi anni questo episodio è diventato di importanza sociale, anche perché gli studi fatti fino ad oggi non hanno studiato a fondo bene il problema dell' abuso di alcol in campo femminile.


I motivi di questo sono da ricercarsi nel fatto che spesso l'abuso di sostanze alcoliche nelle donne non è facilmente rilevabile, essendo sovente isolato nel privato o occultato per l'elevata riprovazione sociale; inoltre le conseguenze sociali del fenomeno sono sempre state meno gravi, proprio perché la donna era meno responsabilizzata dell'uomo, infine fino a qualche anno fa il problema era trascurabile per la netta preponderanza di uomini etilisti.


Per diventare etilista, la donna impiega minor tempo dell'uomo, le caratteristiche fisiche più vulnerabili nella donna rispetto all'uomo nei confronti dell'alcol definisce le differenti modalità di assorbimento gastrico, sviluppando di conseguenza molto rapidamente le complicanze epatiche e psichiatriche correlate all'uso di alcol.


Oggi si calcola che il numero delle donne che fanno uso smodato di alcol corrisponde a 1/4 di quello degli uomini. Si considerano i 40 anni circa come il periodo a maggior rischio, perché si tratta di un età in cui la donna può smarrire i ruoli e le speranze con più facilità.


La donna vive un etilismo reattivo, cioè preferisce bere da sola, occultandosi e il rifugio nell'alcol raffigura il rifiuto per il proprio ruolo matrimoniale, una reazione esagerata a situazioni da lei incontrollabili o alla menopausa vissuta come un segno di inevitabile declino.


L'artefice preponderante nella donna nel determinare un abuso di alcol è la motivazione psicologica , legata spesso al ruolo sessuale e alle funzioni fisiologiche, mentre nell'uomo assumono primaria importanza i fattori socioculturali e la consuetudine.
Le donne sono più vulnerabili agli effetti dell'alcol sul cervello?
Le donne sono più vulnerabili degli uomini alle numerose conseguenze mediche dell'uso di alcol, quali ad es. la cirrosi, la cardiomiopatia (danno al muscolo cardiaco), la neuropatia periferica (danno al sistema nervoso).

 

GIOVANI: Nella nostra cultura vi è ormai un completo e appurato consenso sociale attinente all' uso di bevande alcoliche.

Nel tempo il "controllo" da parte della famiglia viene esercitato sempre meno, gli adolescenti hanno al tendenza a sfuggire alle regole imposte dai genitori con lo scopo di ricercare un'identità propria che si vuole affermare all'interno di un gruppo di pari, sperimentando l'uso di bevande alternative quali vino e birra, mettendo in atto comportamenti trasgressivi a mezzo dell'uso incontrollato di assunzione di bevande alcoliche.


Nonostante non sia quotidiano, l'utilizzo smoderato di alcolici, si può interpretare pensando che lo stesso non sia necessariamente legato al piacere del gusto. In effetti questo è un aspetto secondario che si ricerca nella sostanza, cioè allo stato di allegria che è ricercato solitamente all'interno del gruppo di ragazzi, è invece importante che la gradazione e i quantitativi siano tali da avere una conseguenza "considerevole".


L'alcol inteso quindi in questi termini, è considerato un legittimo sostituto delle sostanze stupefacenti, in quanto legale, inoltre provoca ad ogni modo, lo stato di alterazione psicofisica (sballo).
Il bere stabilito da tale esigenza raffigura però una regola di utilizzo di alcolici che evidenzia a una certa plausibilità di incrementare, nel tempo, la complicazione dell'abuso o dipendenza.


Nonostante la gioventù odierna sia più cosciente e informata dalle conseguenze distruttive dal fare uso di alcol, ancora rappresentano una popolazione ad alto rischio.
Le ricerche hanno dimostrato che le forme di alcolismo giovanile vengono utilizzate per:
auto medicazione, quando messo di fronte alle crisi dovute all'adolescenza quali senso di inferiorità solitudine, noia, o nei casi più gravi ansia e depressione, i ragazzi, ricercano erroneamente nell'alcol un effetto curativo, se effettuato in modo solitario, l'etilismo può comportare una rapida e personale degradazione, assumendo qualche volta il valore autodistruttivo del suicidio.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)