Alcol, droga e gioco: mix fatale
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LIVORNO. In gergo viene chiamata la "triade". Consiste nel manifestarsi di tre tipi di dipendenze, contemporaneamente: alcol, primo fattore disinibitorio che apre le porte alle droghe "stimolanti", quali cocaina e pasticche d'ecstasy. Per poi ritrovarsi - terzo fattore - a giocare d'azzardo, cedendo alla logica delle slot machine, del biliardo e di altri giochi praticati in maniera incondizionata (gambling).
Sono già quattro i casi del genere che sta seguendo il Sert di Livorno, coordinato dal dottor Henry Margaron.
Sensation seeker. Alcol, droga e gioco costituiscono un mix fatale, che coinvolge per di più i giovani: in alcuni casi si parla addirittura di minorenni. La fascia d'età delle persone colpite va dai 17-18 anni fino ai 24: soggetti deboli, attratti dallo stereotipo del personaggio disinibito, e desideroso di provare nuove sensazioni (sensation seeker, come lo chiamano gli psicologi). Sono giovani che già lavorano e che quindi, avendo un reddito, possono procurarsi le bevande e la roba, senza dover ricorrere ai "liquidi" dei genitori. «Sono persone che hanno i soldi e scelgono di giocarseli così - fa notare il dottor Antonio Puleggio, psicologo del Sert - Cosa che non vale per i teenager, che invece non hanno possibilità economiche tali da poter procurarsi queste sostanze o da poter giocare d'azzardo».
Quanto a livello sociale di questi giovani, il medico spiega che in base all'esperienza livornese, a cadere nella trappola sono persone che hanno un livello di scolarizzazione media, che hanno iniziato la scuola superiore, ma senza portarla a termine. In generale, il 60 per cento degli utenti del Sert ha la licenza media, seguono coloro che hanno il diploma superiore (12 per cento) e poi chi ha licenza elementare. Un 12 % ha una scolarizzazione non nota. Il 2% è laureato.
Poliassuntori: le nuove tendenze. Binge drinking (scorpacciata d'alcol) e anfetamine per i più giovani, cocaina e superalcolici per i più adulti, professionisti in testa. Tutti fenomeni da weekend: ciò vuol dire che se da una parte diminuiscono i tossicodipendenti e gli alcolisti in senso classico, dall'altro aumentano le persone che assumono bevande e stupefacenti con regolarità, ogni fine settimana, ma mischiati tra loro. Da una parte ci sono i ragazzi a caccia dello sballo del sabato sera che, in discoteca, si riempiono di pasticche, acquistate a buon mercato (anche a 5 euro l'una), e poi ci bevono sopra. Dall'altro ci sono i più adulti, che tirano o fumano cocaina, annaffiata da fiumi d'alcol durante feste e uscite tra amici. «Sono tutti modi per evadere - dice il dottor Puleggio - per cercare una forma di evasione. Non ci si rende conto però che questo tipo di comportamento a lungo andare è deleterio per la salute e può sviluppare delle dipendenze da cui poi è difficile uscire».
Coca per dormire meno. E non manca chi si dà alla cocaina per poter lavorare più ore e poi si accorge però di esser precipitato nella dipendenza. «Abbiamo in cura alcuni professionisti in carriera, sui 35-40 anni, che assumono regolarmente cocaina per ottimizzare le prestazioni lavorative - dice Margaron - All'inizio sembra che la sostanza aiuti a stare più svegli e attenti, migliorando le prestazioni. In realtà però la cocaina non fa altro che bruciare le cellule cerebrali e liberarsene non è facile: ci vogliono mesi, anni. E anche a distanza di tanto tempo non si è immuni dal ricaderci».
I dati: più donne meno uomini. Attualmente sono oltre 1100 le persone in cura al Sert. La maggior parte sono poliassuntori, seguono alcolisti e giocatori d'azzardo. Nel 2008 sono ricorsi al Sert 943 tossici, assuntori di varie droghe, ma anche di alcol. Poi, 147 persone si sono fatte seguire dagli esperti dell'Asl per alcol, ma il vero boom - in linea con gli ultimi 5 anni - è stato quello dei giocatori d'azzardo: ben 14 le persone seguite regolarmente.
Dal 2004 al 2008 gli utenti sono cresciuti del 18 per cento, passando da 935 a 1104. Aumentano le donne e diminuiscono gli uomini: tendenza questa che va avanti ormai da tre-quattro anni, come confermano gli esperti. Di anno in anno rientrano in cura i vecchi utenti, ma c'è anche una discreta percentuale di nuovi acquisti: il 13.4 per cento nel 2008.