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Alcol, droghe e internet: i dati di un'idagine tra i giovani vobarnesi

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Giovani, sostanze e tecnologia
di Giancarlo Marchesi
Alcol, droghe e internet i tre ambiti di un'indagine effettuata sugli studenti di Vobarno per capire i fenomeni e poter prendere le giuste

misure preventive.
Comunità locale, università, cooperative, scuola, enti culturali uniti nello sforzo di comprendere il variegato mondo degli adolescenti. È

quanto avvenuto in terra vobarnese con l'indagine sulla popolazione studentesca del borgo valsabbino, compiuta per far luce sulle dinamiche di devianza al fine di poter mettere in atto idonee strategie di contrasto.
L'indagine, voluta dall'assessore alle Politiche scolastiche, Valeriano Buffoli, è stata presentata recentemente nel corso di un incontro

organizzato dal Rotary club Valsabbia, guidato da Davide Donati.
Il progetto, denominato, «Trompe-l'oeil», è stato realizzato dall'ente locale in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza dell'

Università di Brescia e il supporto della cooperativa sociale Area, sotto la curatela del professor Carlo Alberto Romano. Alla dottoressa

Valentina Berna - che ha potuto contare su una borsa di studio messa a disposizione da Incipit, il progetto di mutualità della Cassa rurale

Giudicarie Valsabbia Paganella - è stata invece affidata la responsabilità di condurre la ricerca sul campo.
Un corposo questionario, articolato in trenta domande, è stato sottoposto a 324 tra ragazze e ragazzi vobarnesi, compresi nella fascia d'età

tra 12 e 16 anni, frequentanti le tre classi della Scuola media e il biennio delle superiori, con lo scopo di verificare l'uso di sostanze

stupefacenti e alcoliche tra i giovani. Ma non solo: l'indagine intendeva raccogliere informazioni relative alla fruizione delle nuove

tecnologie informatiche da parte degli stessi ragazzi, ed in particolare di internet.
I dati emersi dall'indagine offrono non pochi spunti, e non del tutto positivi, ai soggetti titolati alla formazione dei giovani: famiglia,

scuola, istituzioni. In particolare i curatori della ricerca hanno rilevato che «la frequenza di consumo degli alcolici è elevata, se

consideriamo l'età dei soggetti interessati all'indagine». Il 65% dei maschi frequentanti la prima media ha infatti risposto di aver avuto

occasione di bere bevande alcoliche, ma la percentuale si innalza a ben il 75% per i maschi di 16 anni. Alla risposta dedicata alle sostanze

stupefacenti, oltre il 40% degli intervistati ha dichiarato di «conoscere una o più persone che fanno uso di droga». In merito all'uso delle

nuove tecnologie la maggioranza dei ragazzi, oltre il 30%, ha riferito di non essere mai controllato dai genitori durante la navigazione in

internet.
A conclusione dell'indagine gli autori evidenziano che essa ha avviato un processo di conoscenza della popolazione studentesca assai

interessante, sia sotto il profilo del rischio di uso inidoneo di sostanze (alcol e droghe) sia sotto quello dei rischi legati all'abuso

dell'informatica, dai quali il campione osservato non è certo immune. Si è dunque acceso un faro sugli adolescenti, che impone agli adulti di

porre in essere adeguate azioni come, ad esempio, interventi informativi e preventivi.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)