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Alcol e adolescenti: la battaglia deve essere innanzitutto culturale

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Alcool e adolescenti: la battaglia deve essere innanzitutto culturale
Interessanti spunti di riflessione nella serata organizzata dall'associazione Pandora


La battaglia contro la diffusione dell'alcool fra gli adolescenti non può essere solo repressiva ma deve essere innanzitutto culturale. È questo il messaggio emerso dalla serata 'Allarme alcool adolescenti', prima uscita ufficiale, venerdì sera al Candiani, della neonata associazione Pandora, presieduta da Annalisa Rizzo. Un buon pubblico presente (fra cui il sindaco Giorgio Demezzi e il consigliere regionale Michele Formagnana), per una serata ricca di spunti: alla fine in molti hanno aderito a Pandora, acquistandone la tessera. Di seguito un ampio resoconto degli interventi, moderati da Corrado Rendo (coordinatore Medico Dipartimento di Prevenzione dell'Asl Al), che hanno visto la partecipazioni di molti medici dell'Asl Al, del commissario di polizia Athos Vecchi e di un giovane studente universitario, Samuele Bosco.


Vanni Deambrogio, medio del reparto Malattie Infettive al Santo Spirito, ha presentato alcuni dati nazionali allarmanti, soprattutto per quanto riguarda l'età del primo consumo, che si sta abbassando ben al di sotto della soglia dell'adolescenza: “Beve alcool circa il 54% dei giovani tra i tredici e i diciotto anni e il 12% lo ha già provato ad undici anni. Siamo passati ad un modello di consumo tipicamente nord europeo, in cui al primo posto c'è la birra e poi i superalcolici. Il vino viene dopo”.


Deambrogio ha poi illustrato alcune delle mode più nocive che si stanno diffondendosi fra i giovanissimi come il binge drinking (bere e mescolare più sostanze alcoliche in un tempo limitato) e la nek nomination, una sorta di catena di Sant'Antonio in cui un giovane si riprende con lo smartphone mentre ingurgita un bicchiere, posta il video sui social network e nomina altri quattro – cinque amici che devono fare altrettanto entro un giorno: l'effetto è devastante. “Si beve non solo per il gusto di bere, ma perché fa tendenza, per sballarsi”, ha concluso Deambrogio.


Luigi Bartoletti, responsabile del dipartimento di Patologie delle Dipendenze (Sert) ha illustrato il progetto 'Creativamente senza alcool', un progetto di sensibilizzazione rivolto agli studenti realizzato in collaborazione con la Fondazione Cra che, nato ad Alessandria, si è poi diffuso con ottimi risultati in tutta la provincia.


Per Donatella Prosa, responsabile del Sert di Casale Monferrato “l'alcool è sottovalutato, i genitori si preoccupano se il figlio assume cannabis e minimizzano il consumo di bevande alcool. Personalmente inorridisco quando sento pronunciare la frase 'bevi un bicchiere di vino, che ti fa bene'. No, non penso affatto che faccia bene”. Prosa ha poi parlato dei vari progetti di 'peer education', educazione alla pari (in sostanza giovani che parlano ad altri giovani) realizzati in particolare con l'Istituto Balbo.


Athos Vecchi, primo dirigente del commissariato di Casale, ha fornito un interessantissimo contributo sul problema alcool visto dalla parte delle forze dell'ordine: “Influisce molto sull'ordine pubblica, ad esempio in occasione delle manifestazioni calcistiche. Anche se è in vigore il divieto di vendita negli stadi, ci sono tifosi che arrivano già pieni di alcool. E poi incide nei casi di violenza di gruppo e di liti familiari dove, purtroppo, a subire atti violenti è di solito la donna”.


Cosa si può fare? “L'uso di alcool – ha proseguito Vecchi – è un fenomeno sociale, è incentivato dalla pubblicità e, per questo, la battaglia non può essere solo repressiva, ma deve essere essenzialmente culturale”.


E la situazione a Casale qual è? “Casale – ha concluso Vecchi – anche per le sue dimensioni ridotte, non presenta particolari fenomeni di criticità sociale, non ci sono cittadini esclusi dalla vita sociale che vedono nell'alcool una via di fuga. E per quanto riguarda la cosiddetta movida il problema non è tanto la diffusione di alcool quanto certi casi di molestie e disturbi dovuti alla cattiva educazione di chi li pratica”.


Interessante anche l'intervento di Rosaria Giannella, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo 'Anna d'Alencon' che ha portato un'importante testimonianza sul mondo della scuola.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.casalenews.it/notizia/attualita/2014/03/31/alcool-e-adolescenti-la-battaglia-deve-essere-innanzitutto-culturale/athos-vecchi-adolescenti-casale-monferrato-alcool-pandora/f41bedcaeee8e0fb620b96483d140ca7


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)