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Alcol e adolescenza: uno studio britannico sui fattori chiave che influiscono sull'uso

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Alcol e adolescenza: uno studio britannico sui fattori chiave che influiscono sull'uso
Fonte: Joseph Rowntree Foundation
Titolo originale e autori: Young people, alcohol and influences. Giugno 2011-Pamela Bremner et Al.
Scarso controllo da parte dei genitori, frequenti uscite con i coetanei, prossimità con un parente che beve, atteggiamento positivo nei

confronti dell'alcol. Sarebbero questi, secondo uno studio realizzato dalla Fondazione britannica "Joseph Rowntree" i fattori capaci di

influire maggiormente sullo sviluppo di modelli di comportamento a rischio da parte degli adolescenti nei confronti dell'alcol.
Per realizzare lo studio è stato preso in esame un campione di oltre 5mila teen-agers britannici con età compresa tra i 13 e 14 anni (gruppo

1), con follow-up all'età di 15-16 (gruppo 2). L'obiettivo era quello di individuare eventuali fattori predittivi del comportamento verso l'

alcol. Il 70% dei ragazzi con età tra i 13 e 14 anni ha provato l'alcol mentre tale valore sale all'89% nel gruppo di età compresa tra i 15 e

16. Si inizia a bere il primo drink a 12 anni, di solito per festeggiare un'occasione particolare. La tipologia di bevanda va dagli alcopops

nella prima adolescenza per poi passare a birra o superalcolici.
Amici e parenti giocano un ruolo chiave nella possibilità o meno di sviluppare comportamenti pericolosi nei confronti del bere e sono proprio

i genitori che, solitamente, fanno conoscere l'alcol ai ragazzi per la prima volta.
In generale, nel passaggio dai 13 ai 16 anni, il sondaggio mostra un progressivo aumento nei consumi alcolici da parte di chi beve, sia nella

quantità che nella frequenza. Ugualmente cresce il numero delle ubriacature già sperimentate dal 54% dei 13enni e dal 79% dei 16enni, di cui oltre il 52% ammette di averne avute diverse.
Ultimo, ma non meno importante, è il fattore legato all'aspettativa nei confronti dell'alcol. I ragazzi infatti mostrano reazioni molto

diverse se esso viene associato al divertimento o se invece viene legato alla paura di stare male o di diventare dipendenti.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)