Alcol e anziani: alcuni dati
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Alta percentuale di bevitori tra gli anziani
Il ventisette per cento degli europei sopra i cinquantacinque anni ha avuto almeno un episodio settimanale di binge-drinking (l'abitudine di
bere sei o più bicchieri di alcoolici in un'unica occasione) negli ultimi dodici mesi.
Nonostante la diminuzione registrata rispetto alle rilevazioni precedenti , in Italia in media un maschio su due oltre i sessantacinque anni
non segue un modello di consumo moderato; se si considerano anche le donne anziane, si arriva a ricomprendere oltre due milioni di individui che avrebbero la necessità di un intervento sociosanitario di prevenzione.
L'invecchiamento della popolazione e la tendenza demografica, caratterizzata comunque dall'aumento dell'età media della popolazione mondiale ed europea, rappresentano motivi plausibili per giustificare la previsione di incremento ulteriore di problemi e patologie alcol correlati tra gli ultrasessantacinquenni.
Sulla base di tali considerazioni, la Commissione Europea ha monitorato per diverse Nazioni la mortalità alcol attribuibile e il ricorso ai
ricoveri ospedalieri per patologie totalmente attribuibili all'alcol rilevando per l'Italia un incremento delle dimissioni per condizioni
causate dall'alcol tra cui spicca la cirrosi epatica alcolica che vede innalzarsi dal 26.3 per cento al 35 per cento nel periodo 2000-2008 il
numero di ospedalizzazioni (pari a 32.117), di cui il 67.5 per cento a carico di persone con età superiore ai cinquantacinque anni.
Inoltre, la cirrosi epatica alcolica è pari al 60,5 per cento di tutte le cirrosi per gli uomini e al 51,5 per cento per le donne, in
particolare di età compresa tra i quarantacinque e i sessantacinque anni.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)