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Alcol e caffè possono ridurre il rischio di Alzheimer? i risultati di uno studio

Alcol e caffè possono ridurre il rischio di Alzheimer? i risultati di uno studio


SALUTE, CON ALCOL E CAFFE' RISCHIO RIDOTTO ALZHEIMER: LO DICE UNO STUDIO CINESE
Un'analisi condotta su oltre 300 studi sull'Alzheimer mostra che alcol e caffè sono fattori che vanno di pari passo con un ridotto rischio della malattia, mentre al contrario depressione e alta pressione sanguigna sono legati a un più elevato rischio di Alzheimer.


Bevande alcoliche, caffè, anti-infiammatori e statine (i farmaci usati per ridurre il colesterolo) vanno di pari passo con un rischio ridotto di sviluppo dell'Alzheimer, mentre diabete, depressione e alta pressione sanguigna sono tra i fattori che in certi gruppi di soggetti possono aumentare il rischio di ammalarsi. È quanto emerge da un'analisi di oltre 300 studi precedenti sul tema, guidata dall'università di Tsingtao in Cina e pubblicata dal Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry.


CON CAFFE' E VITAMINA C RISCHIO RIDOTTO. II ricercatori hanno individuato diversi nuovi fattori di rischio e alcuni fattori protettivi. Emerge per esempio che i cambiamenti di dieta, cure e stile di vita possono ridurre il rischio di Alzheimer. Inoltre avere il cancro, malattie cardiache, artrite o sindrome metabolica (una combinazione di diabete, alta pressione sanguigna e obesità) sono stati legati a un basso rischio di Alzheimer, e un effetto protettivo è stato individuato nell'assunzione di statine, estrogeni, farmaci per abbassare la pressione sanguigna e farmaci anti-infiammatori non steroidei. Acido folico, caffè e vitamina C ed E sono inoltre stati associati con il contributo alla prevenzione della malattia, come pure l'essere fumatori (solo nelle popolazioni occidentali), il bere poco o con moderazione (da una a tre bevande alcoliche al giorno), lo stress e un alto indice di massa corporea (Bmi) in età avanzata.


DEPRESSIONE AUMENTA POSSIBILITA' DI AMMALARSI. Quanto agli elementi che, al contrario, vanno di pari passo con un maggiore rischio di Alzheimer, sono state trovate prove significative di un rischio più alto se una persona è affetta da una qualunque di queste cinque malattie o condizioni preesistenti: debolezza, aterosclerosi carotidea, alta pressione sanguigna, bassa pressione sanguigna diastolica e diabete di tipo 2 (nelle popolazioni asiatiche). È stato inoltre trovato un riscontro che l'iper omocisteina, cioè un amminoacido prodotto nel corpo, e la depressione "aumentano in modo significativo il rischio di sviluppare l'Alzheimer". Secondo i ricercatori il fatto che la depressione vada di pari passo con un leggero aumento del rischio di Alzheimer si spiega perché i pazienti sono propensi a svolgere meno attività fisiche e cognitive e hanno meno determinazione nella vita, che sono elementi correlati con il rischio di sviluppare la malattia. Maggiori rischi, poi, in connessione con un certo stile di vita: per esempio bassa istruzione e basso indice di massa corporea (Bmi) in età media o avanzata. Nessuna associazione con un aumento di rischio, invece, in caso di alcolismo o alto consumo di alcolici.


GLI ESPERTI RACCOMANDANO PRUDENZA. Gli esperti sottolineano che si tratta di uno studio basato sull'osservazione, perciò non si possono trarre conclusioni definitive su rapporti di causa ed effetto. Tuttavia suggeriscono strategie preventive che prendono in considerazione dieta, prescrizione di farmaci, equilibrio chimico del corpo e salute mentale, sottolineando che malattie e stile di vita possono contribuire a ridurre il numero di nuovi casi.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)