Alcol e caffeina: il nuovo sballo dei più giovani
Alcol e caffeina: il nuovo sballo dei più giovani
Caterina Zanirato
Si chiamano «alcol pops» e sono i cocktail «mascherati». Il segreto è mescolare bevande con forte gradazione alcolica a
succhi di frutta dolciastri, in modo da coprirne il gusto e rendere meno diretta la percezione dell'alcol. Grazie al gusto
della frutta e dello zucchero, infatti, si perde la sensazione della quantità dell'alcol ingerita e provocano nei giovani uno
stato di ebbrezza non percepito inizialmente. E qui sorge il primo problema: grazie a queste caratteristiche, tali cocktail
vengono assunti in grandi quantità, raggiungendo tassi alcolici molto elevati in poco tempo. E come ogni anno, anche per
l'estate 2010 scatta il rischio «ubriacatura» per i giovani parmigiani, tra i quali impazza il fenomeno del «binge drinking»,
ovvero delle bevute compulsive, fino a stare male, almeno una volta la settimana. Un fenomeno a cui si aggiunge un altro
rischio: l'ultima moda, per resistere di più agli effetti dell'alcol, è quella di mescolare bevande fortemente alcoliche,
come il rum o la vodka, a degli energy drink, con alto contenuto di caffeina. Che moltiplicano gli effetti devastanti.
«Gli energy drink mescolati a sostanze alcoliche producono un'azione eccitante - spiega Roberto Delsignore, direttore clinica
medica del dipartimento oncoematologico internistico del Maggiore -. Il cocktail, quindi, dà una frenesia maggiore ai giovani
che l'assumono. Il rischio principale è quello di perdere il controllo totalmente, tratti in inganno dalla frenesia iniziale
che fa sembrare più lucidi: ma la quantità di alcol non cambia. Anche se assunti solo una volta alla settimana diventano
pericolosi, perché vanno ben al di là dei tassi moderati di assunzione di alcolici consentiti. Purtroppo, però, è un fenomeno
che si sta spopolando tra i giovani e fa superare il vecchio modello «mediterraneo» di consumo d'alcol durante i pasti.
Adesso l'orientamento è quello di consumare alcol fuori dei pasti, bere per raggiungere uno stato di ebbrezza e la perdita di
controllo e delle inibizioni. Proprio sotto l'effetto di questi cocktail si compiono gli atti più sconsiderati: dal mettersi
alla guida, rischiando la morte, ad attività sessuali non protette, con conseguenti malattie e gravidanze non desiderate.
Inoltre, si possono riportare anche danni organici provocati dall'alcol, che hanno ripercussioni di ambito sociale e
psicologico».
Un problema che esiste e non si può continuare a nascondere: al Maggiore è attiva un centro di alcologia, che nel 2009 ha
registrato 1550 visite di persone con problematiche correlate all'alcol. Al suo interno, un medico internista e due medici
psicologi, seguono persone che passano da un'esagerazione di una sera a un'abitudine di tutti i week-end, fino all'abuso di
alcol continuativo.
«Questi problemi li vediamo sempre più spesso e l'età è sempre più bassa - spiega Delsignore -. Gli adulti arrivano da noi
per danni all'organismo, ma per i giovani l'alcol apre la porta alle altre droghe: sono sempre più piccoli (dai 13 ai 16
anni) e non c'è più differenza di sesso».