Alcol e droga: correlazioni tra disturbi del sonno e ricadute nella dipendenza
Alcol e droga: correlazioni tra disturbi del sonno e ricadute nella dipendenza
fonte: Medical Hypotheses
Durante il trattamento di disintossicazione da sostanze psicoattive, la ricaduta del paziente verso la dipendenza rappresenta un momento di grande frustrazione sia per la persona stessa sia per gli operatori del servizio di cura. Da sempre i ricercatori nel settore della tossicodipendenza hanno cercato di spiegare quali siano i fattori psicosociali che favoriscono le ricadute. Alcuni studi hanno recentemente spostato l'attenzione sui predittori biologici che potrebbero favorire le ricadute verso la tossicodipendenza. Questa linea di ricerca ha investigato in particolare il collegamento tra disturbi del sonno e rischio di ricadute in persone alcol-dipendenti. I ricercatori Kirk Brower e Brian Perron dell'Università del Michigan hanno ipotizzato, da un'analisi della letteratura scientifica, comuni processi neurobiologi e psicosociali nella dipendenza dall'alcol e i circuiti fisiologici del sonno. Gli autori ritengono che questo legame sia alla base anche di altri tipi di dipendenza. Nello specifico, i disturbi del sonno (come insonnia, ipersonnia o sogni vividi) rappresentano l'unico gruppo di sintomi comuni nelle persone con dipendenza da cocaina, alcol, oppio, amfetamine, nicotina e sedativi. Proprio i disturbi del sonno in queste persone favoriscono la ricaduta dopo un periodo di astinenza dalla sostanza. Gli autori ipotizzano che i sintomi clinici presenti durante l'astinenza, come i disturbi del sonno, i sentimenti negativi e il craving, siano la manifestazione di anormal it à neurobiologiche comuni nella dipendenza da diverse sostanze. La presenza di disturbi del sonno anche nel paziente tossicodipendente in trattamento può quindi essere considerato un fattore prognostico del risultato del trattamento stesso.
Kirk J. Brower , Brian E. Perron. Sleep disturbance as a universal risk factor for relapse in addictions to psychoactive substances. Medical Hypotheses 74 (2010) 928-933