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Alcol e droga: in Svizzera passa una norma che pone le spese sanitarie a carico di ubriachi e tossicomani

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Alcol e droga: in Svizzera passa una norma che pone le spese sanitarie a carico di ubriachi e tossicomani
In Svizzera in caso di coma le spese sanitarie a carico di ubriachi e tossicomani.
LECCE - La lotta all'abuso di alcol e droghe può segnare un importante passo ed una novità della quale si è per la verità già discusso in

passato. Tant'è che nella vicina Svizzera è già avanti l'iter parlamentare relativamente ad una norma che farà discutere ma che potrebbe

avere un effetto disincentivante per tutti coloro che abusano di alcol e droghe sino a ricorrere alle cure mediche a carico dello Stato.
Nello stato d'oltralpe, infatti, la commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati con 7 voti contro 2, ha

approvato un'iniziativa parlamentare secondo cui poiché il consumo eccessivo di alcool e di droga rientra nella responsabilità individuale,

le persone che abusano di alcool o di sostanze stupefacenti devono assumere esse stesse i costi terapeutici, medici e amministrativi, nonché di permanenza in una cella di disintossicazione.
Pur ritenendo eccessiva tale tipo di disposizione che non rileva la necessità della finalità sociale del recupero di alcolisti e

tossicodipendenti cronici e l'obbligatorio intervento dello Stato per sostenere anche con le proprie risorse tutte quelle persone che devono

essere ricondotte ad una vita normale, Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti", ritiene che una norma simile possa essere applicata in tutti quei casi di sbornia o intossicazione occasionale, ponendo interamente a carico di tutti quei cittadini, in gran parte giovani, i costi di ricovero e le spese sostenute dal servizio nazionale, tanto da poter generare un importante effetto deterrente ed educativo soprattutto contro le cosiddette bravate del "sabato sera".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)