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News di Alcologia

Alcol e droga nel Lecchese: i risultati di un sondaggio

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Merate - Duecentosei pagine di numeri e riflessioni, ovvero un lungo report per raccontare il fenomeno delle dipendenze nella

provincia di Lecco. A presentarlo ieri nella sede dell'Asl di via Carlo Alberto, c'erano gli operatori del Dipartimento

dipendenze diretto da Sandra Marabelli e i ricercatori dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, ai quali era

stata affidata l'elaborazione dei dati raccolti attraverso i Sert, lo Smi, la Comunità terapeutiche, l'Azienda ospedaliera e

la prefettura.
Aperto da Giampiero Martinelli dell'Asl, Ivano Donato assessore lecchese e Laura Motolese della Prefettura, il convegno ha

fotografato le dipendenze. Ad illustrarla, «leggendo» i flussi informativi forniti dal Ministero, sono stati i ricercatori

toscani. Entrando nei particolari, prima la Marabelli, seguita poi da Sabrina Molinaro, Claudia Luppi e Roberta Potente del

Cnr, hanno spiegato: «Le indagini sono state condotte su un campione di persone in età compresa tra i 15 e i 64 anni, nonchè

tra gli studenti tra i 15 e i 19 anni.
Le risposte ai questionari dei 2.600 studenti (il 24% del totale) che hanno partecipato alla rilevazione, dicono che «in

generale, il fenomeno dell'utilizzo, almeno una volta l'anno, delle sostanze illegali è stata, tra il 2005 e il 2009,

sostanzialmente stabile. La più utilizzata è stata la cannabis. Tra gli studenti lecchesi, l'ha provata almeno uno su tre.

Nell'ultimo anno uno su quattro. I valori sono simili a quelli rilevati dall'Osservatorio regionale e nazionale. Il consumo

coinvolge soprattutto i maschi e aumenta con l'età, in progressione che dal primo all'ultimo anno delle superiori quasi si

triplica».
«Rispetto al 2007, picco dei consumi - hanno spiegato ancora le relazioni - l'assunzione di cocaina è diminuita. In linea con

i dati regionali e nazionali, questa sostanza è stata sperimentata, nella vita, almeno una volta da uno studente su

venticinque. Nell'ultimo anno ha registrato un meno 3%. I dati sull'alcol dicono che tra il 2005 e il 2009 il consumo di

alcol è stato costante. Preoccupante, ma dal 2007 in diminuzione, la pratica del «binge drinking», ovvero assumere cinque o

sei diverse bevande alcoliche in una sola occasione. Nell'ultima rilevazione del 2009, il 33 per cento degli studenti che

assumono alcol, e qui le differenze nelle diverse percentuali sono molto alte, ha dichiarato di averla provata. Il dato è più

alto di quanto non sia stato registrato a livello regionale e nazionale. Se nel consumo delle altre sostanze si registra una

prevalenza dei maschi, in quella dell'alcol la situazione delle femmine diventa sovrapponibile. Inaspettato infine, tra gli

studenti, il consumo di farmaci psicoattivi al di fuori delle prescrizioni mediche. Tra gli studenti lecchesi il trend è in

crescita.
Nell'ultimo anno anno sono stati assunti dal 7 per cento, contro il 5,6 dell media nazionale. Anche la pratica del gioco è in

aumento. Tra gli studenti è stata praticata almeno una volta dal 50 per cento dei maschi e dal 36 per cento delle femmine.

Illustrando la situazione di chi, tra i 15 e i 64 anni, chiede aiuto al SerT, le relatrici hanno detto che, nell'ultimo

quinquennio, le richieste di sostegno sono state in aumento. Sono infatti salite dai 547 utenti del 2005 ai 748 del 2009.

«Significa che la vostra proposta arriva al territorio, e che gli utenti hanno fiducia» ha sottolineato Claudia Luppi. Allo

Smi (Servizio multidisciplinare integrato) si sono rivolti in 108. Dal profilo dei servizi emergono quali tratti distintivi,

la maggior diffusione della cocaina, il 27 per cento dei nuovi utenti ha problemi con questa sostanza, la poliassunzione

dichiarata dal 44 per cento dei tossicodipendenti, l'assunzione per via respiratori. Nel 2009 il servizio di alcologia ha

registrato 419 richieste di aiuto.
di Sergio Perego