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Padova: I dati sono sotto gli occhi di tutti, e non solo metaforicamente: la gioventù veneta, ed in particolare patavina, soffre di gravi problemi legati all'alcolismo ed all'assunzione di droghe. La diffusione e la malignità del fenomeno sono visibili «ad occhio nudo», basta girare per le Piazze del Centro in certe occasioni come frequentare certi locali e certe discoteche: non è solo un problema di moralità, ma anche di dipendenza, di comportamenti rischiosi e distruttivi, ovvero autodistruttivi, e di affari fatti sulla pelle dei giovani, spesso da veri gruppi criminali. Lo spaccio di droga è diffuso ad ogni livello ed ogni età, non ha confini di sesso né di politica, viene fatto con diverse sostanze ma con gli stessi danni tanto all'aperto da spacciatori comuni quanto negli ambienti più esclusivi. In molti casi, i corrieri ed i manovali dello spaccio sono facilmente riconoscibili, mentre si muovono così come mentre trattano con il cliente di turno. Che sia una piazza dello spritz, o la via dietro la chiesa, o magari una discoteca alla moda, non fa per loro differenza che l'acquirente sia magari una ragazzina minorenne o un uomo adulto, che sia ricco e sperperi il proprio denaro o che debba sottostare a ricatti di ogni genere per permettersi la «dose», magari rubando o prostituendosi: gli scrupoli e gli ideali non esistono in questo giro. L'alcool è un problema più sottile: non possiamo certo criminalizzare qualche bicchiere o un gruppo di giovani che vuole divertirsi insieme. I limiti però esistono e devono essere rispettati. Troppo spesso si vedono giovani, singolarmente o in massa, fuori controllo e oltre ogni decenza: i problemi dello spritz nelle piazze ne sono un perfetto esempio, ma simili fenomeni avvengono, nel loro piccolo, anche altrove. Alcuni locali lucrano su un consumo irresponsabile ed esagerato di alcool, danneggiando anche gli operatori onesti; è inoltre troppo facile per i minori di 16 anni e per gli ubriachi procurarsi alcolici, anche nei supermercati, e portarseli in giro, creando uno spettacolo indegno; spettacolo che a volte porta a quei fenomeni di degrado e violenza che tutti conosciamo L'amministrazione comunale è stata spesso lacunosa nella sua lotta a droga ed alcool. Bisogna riconoscere che certe cose, senza leggi più severe, ovvero senza una più estesa pressione culturale e sociale, che deve partire anche e soprattutto dalle singole famiglie, non possono essere fatte Tuttavia, nell'ambito delle sue possibilità, il Comune deve, come non sempre ha fatto, usare mano ferma e rigore assoluto nel combattere il problema. Bisogna fare campagne e informazione dove possibile; bisogna punire e sanzionare con la massima severità quei locali (discoteche, bar, pub, negozi etnici ecc.) che violassero le norme sugli alcolici, o che permettessero lo spaccio di droga; il che è anche l'unica difesa verso quei locali che rispettano le regole; cercare di arginare, anche con nuove sanzioni, il consumo di droga e l'ubriachezza molesta, per quanto questo sia un palliativo e non una vera soluzione; e soprattutto presidiare e controllare intensamente i luoghi dove tali problemi si verificano, ed evitare in ogni modo il degenerare di simili situazioni, come invece troppo spesso avvenuto nel Ghetto o in zona Stazione.
Non bisogna tirarsi indietro di fronte alla lotta a questi fenomeni, ma avere coraggio e risolutezza per arginarli e ridurre l'attuale degrado; che invece ha riconquistato negli ultimi tre o quattro anni zone, specie del Centro, le quali erano state recuperate al vivere civile, e che ora devono di nuovo vivere i problemi dello spaccio di droga e dell'insicurezza. Filippo Turturici Citt'Antenore gruppo giovani