Alcol e droga, un danno per le imprese che pagano per gli infortuni e le sostituzioni
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Alcol e droga, un danno per le imprese che pagano per gli infortuni e le sostituzioni
Imprenditori preoccupati per la salute dei lavoratori: l'abitudine di bere o usare sostanze stupefacenti da parte dei dipendenti che devono
maneggiare ruspe o guidare camion hanno infatti un forte impatto sulla vita dell'azienda. Secondo l'Oms, dal 10 al 30% degli infortuni sul
lavoro avviene a causa di alcol e droga.
Si è discusso di questo ieri, nella sala conferenze di Aib, durante il convegno "Abuso di alcol e droga: problematiche nel mondo del lavoro,
aspetti normativi e nuove prospettive diagnostiche". Se sull'uso di droghe, infatti, la legge prevede dei controlli obbligatori per alcune
categorie di lavoratori come autotrasportatori, medici e infermieri, sull'uso di alcol nel mondo del lavoro mancano le leggi. Presente al
tavolo dei relatori anche il consigliere regionale Mauro Parolini, che ha promesso che "farò tesoro dei problemi emersi nel convegno, per
colmare il vuoto normativo. Chi svolge attività pericolose per sé o per gli altri deve operare sempre nella massima sicurezza". Ma quanto
costano a un'azienda i danni provocati da alcol e droga? Al lavoratore che si infortuna e resta a casa per un mese, l'azienda paga il 40%
dello stipendio. Ma è difficile fare una stima totale dei costi, perché alla spesa per lo stipendio si aggiunge l'esigenza di sostituire il
lavoratore infortunato, oltre che eventuali sanzioni e spese legali per azioni di rivalsa. "Oltre al pericolo di infortuni - spiega Francesco
Uberto, presidente giovani di Aib e ad Aso Siderurgica - c'è poi il problema del rendimento: chi lavora sotto effetto di alcol o droghe può
commettere errori o disattenzioni che hanno costi inestimabili. Sulla droga qualcosa è stato fatto, ora è importante che si dia uguale peso
ai problemi legati all'alcol".
In attesa di una norma regionale, nella sua azienda Uberto ha adottato un regolamento condiviso dai lavoratori. "Cerchiamo di fare formazione - spiega - e di incentivare l'auto-controllo, affinché siano gli stessi lavoratori a segnalare dei colleghi ubriachi. Questi ovviamente non vengono licenziati, ma aiutati con tutte le dovute attenzioni". Sono poche le statistiche relative all'abuso di alcol da parte dei lavoratori. Qualcosa di più sulla droga viene dall'associazione nazionale Medici del Lavoro: su 16.358 lavoratori visitati, è risultato positivo l'1,3%. "ll 63,7% fa uso di cannabis", spiega Plinio Amendola, del Centro diagnostico italiano.