Alcol e farmaci: correlazioni
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L'accoppiata alcol-farmaci è imprevedibile e pericolosa: l'etanolo di vino e alcolici, infatti, interviene sul metabolismo dei farmaci e, conseguentemente, sull'efficacia della cura. Il suggerimento di prestare attenzione agli alcolici diventa divieto quando si assumono molecole che agiscono sul sistema nervoso centrale, come tranquillanti, ipnotici, antidepressivi, antistaminici a base, per esempio, di astemizolo, difendidramina, poiché l'alcol ne potenzia gli effetti sedativi, rallentando riflessi e attenzione. Inoltre, se si assumono il metronidazolo (per infezioni vulvo vaginali), alcune cefalosporine (antibiotici) e l'antimicotico griseofulvina, l'alcol può innescare una particolare reazione, detta "antabuse simile", che si manifesta con arrossamento del volto e del collo, vomito, mal di testa e palpitazioni. No anche agli alcolici per chi è in cura con antidiabetici, perché, tra l'altro, aumentano il potere ipoglicemizzante dell'insulina. Un consiglio di massima? Meglio evitare l'alcol fino a 12 ore dopo l'assunzione del medicinale.