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Alcol e farmaci: un binomio pericoloso

Alcol e farmaci: un binomio pericoloso

Alcol e farmaci: un binomio pericoloso

Molti pensano che gli effetti della combinazione alcol e farmaci riguardi solo alcune categorie di prodotti, alcune selezionate molecole, ignorando che, invece, l’alcol interferisce con numerosi farmaci d’uso quotidiano, comune e che occorrerebbe evitare di bere alcol se c’è la necessità di eseguire una terapia, breve o prolungata che sia. Intendiamoci bene: il fegato è uno e le cellule epatiche, sede delle trasformazioni che l’organismo richiede per numerose molecole, possono impegnarsi a metabolizzare solo una sostanza alla volta, non certo vagonate di molecole differenti che, indipendentemente dalla provenienza e dall’utilità, se risultano estranee all’organismo richiedono un intervento affinché possano essere espulse il prima possibile, magari rendendo la molecola più solubile per accelerarne l’eliminazione con l’urina attraverso i reni. Di solito ciò avviene grazie all’ossigenazione della molecola attraverso un trattamento effettuato da alcuni enzimi cellulari di natura proteica chiamati citocromi, presenti nei mitocondri, di cui la famiglia più nota è quella denominata dalla sigla P450.

Molti farmaci possono avere un effetto induttivo, di sollecitazione, o inibitore dell’attività dei citocromi e questi fenomeni sono alla base degli effetti compromettenti l’azione terapeutica e di tossicità derivanti dall’assunzione contemporanea di differenti sostanze estranee all’organismo (xenobiotici vengono chiamate) tra cui anche l’alcol. Quando la quantità di alcol consumato eccede la capacità del fegato di metabolizzare, grazie all’azione dell’enzima specifico alcoldeidrogenasi (ADH) una quantità pari a 6-8 grammi di alcol all’ora, in pratica 10 ml di alcol puro, poco più di ½ bicchiere di vino ad esempio, l’alcol in eccesso attiva il sistema ossidativo enzimatico dei citocromi nel tentativo di potenziare l’organismo nel fronteggiare l’intossicazione da alcol attraverso la biotrasformazione, inattivazione in sostanza “ossigenata” più solubile e la successiva espulsione diretta tramite le urine.

L’attivazione del potenziamento del sistema di smaltimento è la ragione per la quale chi beve spesso alcol riesce a eliminarlo, entro certi limiti, con maggiore efficienza tendendo a ubriacarsi con più difficoltà ma non per questo evitando i danni causati dall’alcol.

Ciò avviene in pratica anche per alcuni farmaci e poiché alcol e farmaci sono “lavorati”  dallo stesso sistema di citocromi, capita spesso che si creino delle preoccupanti interferenze con effetti che sono sempre negativi per la salute. Tale circostanza è di così grande importanza da richiedere l’obbligo di legge di segnalare nei fogliettini illustrativi dei farmaci, i “bugiardini”, la necessità di non bere o di limitare fortemente l’uso di alcolici al fine di evitare di compromettere la salute con effetti tossici o comunque negativi che variano secondo la molecola in questione.

L’alcol e i farmaci possono interagire e influenzarsi a vicenda in modi differenti:

a) I farmaci possono interferire ritardando l’eliminazione dell’alcol da parte dell’organismo ritardare l’eliminazione dell’alcol da parte dell’organismo. Gli effetti avversi come vampate di calore, cefalea, nausea, palpitazioni e ipotensione sono causati dai metaboliti tossici prodotti dall’alcol che rimangono più a lungo nell’organismo.

b) L’alcol può aumentare o ritardare sia gli effetti diretti che quelli collaterali di alcuni farmaci che, a seconda della molecola e dei casi, o  permangono attivi  in maniera più prolungata nell’organismo determinando una vera e propria overdose da farmaco  oppure, al contrario, possono essere metabolizzati tanto velocemente da non raggiungere livelli di concentrazione adeguati del principio attivo.

Una delle azioni più pericolose tra alcol e farmaci è quella che si riferisce all’effetto di depressione del sistema nervoso centrale. I sedativi, gli ansiolitici, molti antidepressivi, gli antipsicotici, gli antiepilettici, gli oppioidi, tra cui molti farmaci per la tosse e i “sonniferi; anche gli  antistaminici presentano un’interazione con l’alcol che ne rafforza l’effetto sedativo. Il consumo di alcol comporta effetti particolarmente gravi che possono indurre una depressione respiratoria oltre che uno stato di scarsa vigilanza.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.diregiovani.it/comunica/alcol-farmaci-pericolo-antibiotici-antinfiammatori-antistaminici-stomaco/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)