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News di Alcologia

Alcol e fertilità maschile

Alcol e fertilità maschile

Alcol e fertilità maschile

 

Nel nostro Paese l’alcol si conferma come terzo fattore di morte e disabilità [1]. Al fine di minimizzare i rischi derivanti dall’abuso di alcol, le più recenti linee guida del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (in linea con i dati dell’OMS) stabiliscono di non superare una quantità pari a 2 unità alcoliche (UA) al giorno per l’uomo e 1 UA per la donna, dove un UA corrisponde a 12 grammi di etanolo [2]. Il consumo di alcol ha in particolare un grande impatto su infertilità e impotenza, in quanto l’etanolo agisce sull’apparato genitale maschile, ripercuotendosi sulla fertilità stessa. La produzione degli spermatozoi passa per un fine meccanismo di regolazione tra cervello e testicoli. In particolare, l’ipotalamo produce l’ormone del rilascio delle gonadotropine (GnRH) liberando l’ormone luteinizzante (LH) e l’ormone follicolo stimolante (FSH), i quali arrivano fino al testicolo, rilasciando testosterone. L’alcol agisce su questo sistema, con conseguente inibizione degli ormoni sessuali e provocando bassi livelli sierici di testosterone causati direttamente dal danno testicolare, in quanto si assiste alla progressiva riduzione del volume testicolare. Infatti l'etanolo rappresenta una tossina per le cellule di Leydig con la conseguente diminuzione di ormoni sessuali, determinando la perdita di caratteri sessuali secondari, l'insorgenza di disfunzione erettile e infertilità. Inoltre il danno a livello epatico determina l’aumento della conversione di androgeni in estrogeni (maggiore attività dell’enzima aromatasi che favorisce tale conversione) e l’aumento della concentrazione della proteina legante gli ormoni sessuali, con conseguente riduzione del testosterone libero [3]. Negli alcolisti è stato descritto un alto tasso di sterilità (80%) e uno stato di ipogonadismo caratterizzato da atrofia testicolare, diminuzione della libido e basso numero di spermatozoi, con elevata concentrazione di atipie morfologiche [4].

In particolare, il consumo d’alcol si associa a significativi cambiamenti morfologici degli spermatozoi, che includono la rottura della testa, la distensione del tronco e il taglio della coda, mentre i tubuli seminiferi possono contenere spermatidi degenerati (spermatozoi immaturi) con conseguente azoospermia. Le suddette modificazioni si riflettono direttamente sulla qualità degli spermatozoi, determinando una significativa diminuzione del volume di sperma, un importante deterioramento della morfologia degli spermatozoi e la diminuzione del loro numero [5].

In un recente studio, che ha preso in esame una popolazione di 110 alcolisti, 45 soggetti hanno mostrato una bassa conta degli spermatozoi mentre in altri 49 si è riscontrata un’alterata morfologia. Infatti nei consumatori abituali di alcol si osservano bassi livelli ormonali associati a oligo-astenozoospermia e ad aumento dello stress ossidativo. In questo studio è stato dimostrato come il consumo di alcol, sia in basse sia in alte dosi, abbia un effetto pericoloso sulla conta ma soprattutto sulla morfologia degli spermatozoi, che risulta essere severamente compromessa [6].

Jensen e colleghi nel 2014 hanno condotto uno studio su 1200 giovani nei quali è stato osservato che un consumo di alcol abituale era associato a una riduzione della qualità del seme, a partire da un consumo di 5 UA a settimana, sebbene la tendenza a tale riduzione sia stata più evidente nei soggetti con un consumo di alcol sopra le 25 UA [7].

(...omissis...)

Nicola Delli Muti - Unità di Endocrinologia, Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari, Università Politecnica delle Marche

Bibliografia

  1. Scafato E, Gandin C, Galluzzo L, et al. Alcohol Prevention Day. Rapporti ISTISAN 15/1, Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni. Istituto Superiore di Sanità, Roma 2015.
  2. Linee guida INRAN 2015: http://nut.entecra.it/files/download/linee_guida/lineeguida_07.pdf.
  3. Testino G. Alcol: bugie e verità. Tutti i rischi del bere. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 2013.
  4. Muthusami KR, Chinnaswamy P. Effect of chronic alcoholism on male fertility hormones and semen quality. Fertil Steril 2005;84:919-24.
  5. La Vignera S, Condorelli RA, Balercia G, et al. Does alcohol have any effect on male reproductive function? A review of literature. Asian J Androl 2013;15(2):221.
  6. Abhishek, MG. Impact of alcohol on human vital seminal parameter which influence fertility. Journal of Evidence based Medicine and Healthcare 2015;2(28):4081-7.
  7. Jensen TK, Gottschau M, Madsen JOB, et al. Habitual alcohol consumption associated with reduced semen quality and changes in reproductive hormones; a cross-sectional study among 1221 young Danish men. BMJ open 2014;4(9):e005462.
  8. Pediatria - Magazine ufficiale della Società Italiana di Pediatria 2015;Volume 5, numero 4 – aprile 2015: pp. 14-18.
  9. Jørgensen N, Joensen UN, Jensen TK, et al. Human semen quality in the new millennium: a prospective cross-sectional population-based study of 4867 men. BMJ open 2012;2(4):e000990.

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.fondazioneserono.org/fertilita/ultime-notizie-fertilita/alcol-fertilita-maschile/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)