Alcol e fumo: i genitori non sanno
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Un problema serio e reale quello dell'alcol e del fumo in età adolescenziale, ma che sembra sottovalutato, se non addirittura, molto spesso, ignorato da adulti, genitori ed operatori scolastici.
A rivelarlo è un'indagine promossa dalla'Asl di Brescia nell'ambito di un progetto integrato di prevenzione intitolato " Adolescenti, alcol, fumo e dintorni", i cui risultati sono stati illustrati dai direttori generale e sociale dell'Asl, rispettivamente Carmelo Scarcella e Anna Calvi e da Margherita Marella del dipartimento delle Dipendenze.
L'inchiesta è stata condotta nella primavera del 2008 in 27 plessi scolastici afferenti a 19 istituti comprensivi.
I questionari consegnati a genitori, insegnanti e collaboratori scolastici sono stati 2255, 2063 quelli compilati e restituiti. Solo il 38,5% dei genitori intervistati ha dichiarato di essere a conoscenza del fatto che anche i giovanissimi dagli 11 ai 14 anni fanno uso di alcol. Più consapevoli risultano essere i docenti , circa il 60,7% del totale indagato.
"Consumo di alcol e abitudine al fumo" ha spiegato Scarcella "rappresentano abitudini di vita molto comuni e molto nocive alla salute. La diffusione di questo stile di vita tra i giovani è motivo di seria preoccupazione sia per gli aspetti sanitari sia per quelli sociali che essa comporta".
I dati in possesso dell'Asl di Brescia mettono in luce che anche per quanto concerne la sicurezza stradale il problema dell'abuso di alcol è in costante crescita, come attestano le 3300 patenti ritirate lo scorso anno. Inoltre, in 12 mesi, la dipendenza da alcol è aumentata del 15%, come dimostra il numero dei nuovi casi in trattamento presso i servizi di alcoldipendenti.
Per quanto concerne la diffusione del fumo tra gli adolescenti, dall'indagine risulta che il 69,75% dei genitori e l'85,95% degli insegnanti sono a conoscenza del fatto che la prima sigaretta venga accesa dai ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Una percezione diversa dunque rispetto al consumo di alcol che forse, proprio perché, causando maggior apprensione, viene in qualche modo "esorcizzato" dagli stessi educatori che lo proiettano più in là nel tempo.
La pericolosità del fumo e del consumo di alcol viene considerata dalla quasi la totalità del campione preso ad esame, con percentuali oltre il 90%.
Non del tutto chiare o piuttosto legate a stereotipi sembrano essere invece le conseguenze che l'uso e consumo di queste sostanze abbiano sul fisico dei giovani in via di sviluppo. Proprio per questo motivo la scuola viene vista come una realtà molto utile per la prevenzione di queste problematiche.
Per rafforzare questa alleanza famiglia-scuola, l'Asl bresciana ha in programma di realizzare una serie di interventi di prevenzione rivolti agli studenti grazie alla formazione specifica di una équipe di insegnanti.
L'azienda sanitaria locale ha incrementato il numero di servizi di alcologia presenti sul territorio proprio per rispondere meglio alla preoccupante crescita de fenomeno di dipendenza. All'interno dei Sert locali ( servizi per le tossicodipendenze )sono stati attivati gli sportelli anti-alcol anche in Val Trompia, in Val sabbia e nella Bassa bresciana.