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Alcol e giovani: binomio ad alto rischio

Alcol e giovani: binomio ad alto rischio

Alcol e giovani: binomio ad alto rischio

L’abuso di alcolici uccide in Italia 20mila persone all’anno ed è causa di oltre 60 malattie. È come la droga e miete molte vittime fra i giovani, dagli 11 anni in poi

MIX LETALE: FUMO, ALCOL E ANORESSIA - Sono numerose e consolidate le evidenze di una crescente cultura del bere sino all’intossicazione, da parte di un numero rilevante di giovani, di minori al di sotto e sopra l’età legale in Italia. Tra gli 11 e i 25 anni oltre 1 milione e 300mila, ragazzi e di ragazze, bevono in maniera sporadica, occasionale o quotidiana secondo modalità a rischio per la salute e la sicurezza e che richiedono iniziative di intercettazione precoce del rischio e interventi mirati. Quel che è peggio, molti giovanissimi associano fumo e alcol, abusando di entrambi. «Anche il peso è una variabile da tenere in considerazione, e non per il sovrappeso ma per il rischio contrario: il sottopeso - continua Scafato -. Emerge dai dati, la tendenza da parte delle ragazze sottopeso a bere prevalentemente secondo modalità a rischio. Il rischio è quello della cosiddetta drunkoressia, condizione in via di diffusione tra le teenager che acquisiscono le calorie di cui hanno necessità esclusivamente dall’alcol sommando così una doppia condizione patologica: l’anoressia e l’alcol-dipendenza».

L’ALCOL COME UNA DROGA - Gli effetti dell’alcol, ha spiegato l’esperto, sono assimilabili a quelli delle altre droghe: induce alla dipendenza fisica e psichica, provoca assuefazione e disturbi comportamentali. È inoltre causa di circa 60 tipi diversi di malattie e responsabile di danni alla salute, tra cui lesioni, disordine psichico e comportamentale, tumori, patologie gastrointestinali, malattie cardiovascolari, immunologiche, dell’apparato scheletrico, infertilità e problemi prenatali. Tutto ciò con costi pesanti per il Servizio sanitario: nel nostro Paese, precisa Scafato, «la collettività paga ogni anno oltre 11mila milioni di euro per gli effetti sulla salute e sulla sicurezza, costi riferibili anche ai 4 milioni di ubriachi e binge drinker». Nell’anno 2010, il 78,9 per cento degli uomini italiani e il 53,4 per cento delle donne di età superiore ad 11 anni ha consumato almeno una bevanda alcolica. Oltre la metà dei connazionali ha bevuto vino (il 67,2 per cento dei maschi, il 40,4 delle femmine) e quasi altrettanti (60,6 e 32,3 per cento) hanno bevuto birra, mentre circa un terzo (29,8 per cento) ha partecipato ad aperitivi alcolici. L’Italia, insieme alla Norvegia, ha comunque un consumo pro capite di alcol puro inferiore agli altri paesi europei, presenta con la Francia un elevato consumo di vino, ma vedo meno diffuso l’uso di superalcolici (0,4 litri pro capite) e di birra rispetto al resto dell’Europa. Va comunque sottolineato che il consumo di alcol nelle regioni europee è il più elevato del mondo.

http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/12_aprile_13/alcol_giovani_iss_martinella_59f6f058-853a-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml