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Alcool e giovani un binomio dagli effetti deleteri

"La vita in un bicchiere: Alcool e giovani", questo il titolo del convegno svolto nella sala comunale dell'ex convento dei Minimi a Roccella Jonica (Rc) che ha visto tra il pubblico oltre duecento studenti provenienti dalle scuole secondarie. Ai lavori, moderati dalla dottoressa Emanuela Libri sono intervenuti il sindaco del comune di Roccella Jonica, Giuseppe Certomà, il professore Ludovico Abenavoli, docente di gastroenterologia presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro, la psicologa Luisa Pisciuneri, il colonnello Bruno Di Iacovo e l'assessore alle politiche sociali dottore Gabriele Alvaro.

L'abuso di alcol fra i giovani è un fenomeno preoccupante se si considera che l'organizzazione mondiale della Sanità raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol al di sotto dei sedici anni di età poiché chi inizia a bere prima dei sedici anni presenta un rischio quattro volte maggiore di sviluppare l'alcoldipendenza in età adulta. Per un ragazzo il bere rappresenta un valore simbolico e psicologico:è la sensazione di entrare, in questo modo, nel mondo degli adulti, una sensazione di libertà e d'indipendenza, si abusa dell' alcool per essere accettati dal gruppo, ci si ubriaca per essere trasgressivi. Si comincia col bere e si arriva ad essere bevuti dall'alcool stesso: non è più l'uomo a bere il bicchiere ma è il bicchiere a bere l'uomo. Nascono e si diffondono mode sempre nuove e sempre più pericolose che consistono nell'assunzione di dosi eccessive di alcol, in lassi di tempo molto brevi, è il caso del "binge drinking" (assunzione di cinque o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve).

Il professor Abenavoli ha analizzato il fenomeno alcool dal punto di vista della salute, ha descritto i meccanismi fisiopatologici e biochimici della tossicità d'organo dell'alcool, i suoi meccanismi farmacocinetici e farmacodinamici e le basi genetiche dell'alcolismo. "L'epatopatia alcolica è una delle più frequenti cause di malattia epatica, associata ad alta morbilità e mortalità. La variabilità del danno epatico da alcool è determinata da diversi fattori, quali la modalità dell'assunzione di alcool, lo stile di vita, l'eventuale comorbidità e/o la presenza di altri fattori di rischio per epatopatie. L'etanolo ed i suoi metaboliti svolgono un'azione diretta nell'indurre danno epatico."

La psicologa Luisa Pisciuneri ha spiegato in che misura l'abuso di alcool possa ledere i giovani dal punto di vista psico-cognitivo-comportamentale, che cosa determina la dipendenza dall'alcool e le psicosi alcoliche e i disturbi mentali, relazionali e sociali che ne derivano. Sul rapporto tra alcool ed incidenti stradali e sulle norme relative alla guida in stato di ebbrezza si è soffermato il colonnello Bruno Di Iacovo osservando che "il rischio di incidenti aumenta, in modo esponenziale, quando la concentrazione di alcool nel sangue raggiunge i 50 mg/100 ml. Inoltre, a parità di alcol ingerito, il rischio aumenta al diminuire dell'età del conducente".

Il dottor Gabriele Alvaro, ha spiegato, nel suo intervento conclusivo, una delle più gravi conseguenze dell'intossicazione acuta da etanolo: il coma etilico, "Ingerire quantità eccessive di alcool (quattro grammi per litro di sangue è il gradino che precede la morte certa) può, portare al coma epatico dove si ha una necrosi massiva delle cellule del fegato. Con una perdita duratura della coscienza, assenza di sensibilità e di riflessi. Una situazione che è causa di morte nel 60% dei casi". In conclusione è stata richiamata l'attenzione sulla campagna di sensibilizzazione del ministero della salute che ha creato l'applicazione per smartphone "adrenalina pura" per invitare in modo particolare i giovani tra i quattordici e i venticinque anni ad evitare l'abuso di alcool.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)