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Alcol e giovani, intervista al dott. Lai sui drinks anti-sbornia

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Alcol e giovani, intervista al Dott. Lai sui drinks anti-sbornia
Gli angosciosi problemi legati alla febbre del sabato sera, che negli ultimi anni è degenerata in ricerca dello "sballo" da

parte di migliaia di giovani, innescando il drammatico aumento esponenziale di vite stroncate per eccessivo uso di alcol e

sostanze stupefacenti, torna prepotentemente alla ribalta dopo la
notizia del sequestro da parte dei carabinieri dei NAS di circa 20.000 confezioni di una bevanda definita "antisbornia", che

sarebbe in grado di far passare rapidamente gli effetti classici di una sbronza come nausea e mal di testa e addirittura di

abbassare il tasso alcolico nel sangue. Il sequestro è stato disposto dalle Autorità perché il prodotto utilizza nuovi

ingredienti non notificati al Ministero della Sanità ed è quindi risultato non conforme. L'associazione Primo Consumo ha

chiesto il parere ad un tecnico, il biologo, Giuseppe Lai, esperto in scienze dell'alimentazione, per provare a comprendere

il vero contenuto di queste bevande. "Il drink "antisbornia" in questione non è una novità assoluta, spiega il dott. Lai,

occorre, innanzitutto, precisare che non esiste in commercio un solo tipo di bevanda ma già da qualche anno circolano vari

marchi di bibite considerate "in grado di ridurre gli eccessi del sabato sera", note ai giovani perché in vendita nei locali

notturni e nelle discoteche e pubblicizzate anche in vari siti web e social network tra cui Facebook. Eppure, se diamo un'

occhiata all'etichetta di questi prodotti, la loro composizione non ha niente di miracoloso: acqua, fruttosio, acido citrico,

vitamina C, estratti di erbe e piante come melissa, liquirizia, carciofo, sono gli ingredienti più frequenti, che si trovano

solitamente in un comunissimo integratore alimentare.
E allora cosa le rende "magiche" e "miracolose"?
"Probabilmente il claim pubblicitario che compare accanto al nome del prodotto".
Un esempio?
"Nell'etichetta di "Outox" si legge, tra l'altro: ".... riduttore accelerato dell'alcol... riduce rapidamente i malesseri

tipici dell'ubriachezza, ecc...". E' evidente, continua il dott. Lai, che un messaggio simile può indurre in errore i giovani

che, confidando sul "potere antisbronza" di tali prodotti, sono incoraggiati ad un consumo anche elevato di alcol e, ancora

peggio, a mettersi alla guida sperando magari di poter ingannare l'etilometro. Un messaggio certamente non gradito alla

nostra Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che già nel 2005, avvalendosi tra l'altro del parere dell'Istituto

Superiore di Sanità, aveva sanzionato l'azienda produttrice ritenendo ingannevoli i claims relativi alla capacità di smaltire

l'alcol".
Ma cosa dice in proposito la scienza ufficiale?
"La risposta è categorica: non esistono bevande che possano vantare un effetto anti sbornia, perché non ci sono sostanze in

grado di accelerare il fenomeno di smaltimento dell'alcol nel sangue. Questa risposta, a mio avviso, dovrebbe comparire

nell'etichetta di questi prodotti. Sarebbe un "claim educativo", certamente non in sintonia con il marketing di qualche

produttore ma sicuramente prezioso per la salute di tanti giovani".
Michele Minnicino