Alcol e giovani: quando il consumo è precoce
Alcol e giovani: quando il consumo è precoce
Il consumo di alcol sta prendendo una piega diversa.Infatti, se è vero che alcuni ragazzi bevono in modo preoccupante, le statistiche ufficiali segnalano che i consumi negli ultimi vent’anni sono diminuiti. I giovani, in questo scenario che sta cambiando, restano tuttavia i maggiori bersagli dell’alcol e soprattutto dei comportamenti più a rischio. Al punto che l’Istituto Superiore di Sanità parla di una vera e propria emergenza. E stando ai dati, nei giovani dai 18 ai 34 anni di età, il consumo a maggior rischio interessa 4 maschi su 10 e 2 donne su 10.
Secondo il bollettino 2015 dell’Osservatorio epidemiologico regionale delle dipendenze, in Piemonte, nel periodo 2011-2014, il 56,4% della popolazione dai 18 ai 69 anni, ha consumato nell’ultimo mese almeno un’unità di bevanda alcolica.
BOOM DI CASI TRA I GIOVANISSIMI
In linea con i dati nazionali, la quasi totalità della popolazione studentesca regionale, tra i 15 e 19 anni, ha bevuto alcolici almeno una volta nella vita e l’82% lo ha fatto recentemente (l’84% dei maschi e il 79% delle femmine); sono il 69% coloro che hanno bevuto nell’ultimo mese e per il 5% il consumo è stato frequente, quasi quotidiano. Tra coloro che hanno riferito di aver consumato alcolici nell’ultimo anno, il 19% dei maschi e l’8% delle femmine lo ha fatto 40 o più volte.
Rispetto al binge drinking, bere cioè 5 o più bevande alcoliche in un’unica occasione e in un ristretto intervallo di tempo, laprevalenza degli studenti che riferisce di averlo praticato è passata dal 40,5% del 2007 al 35% del 2014. Tra i binge drinker il 60% dei maschi e il 70% delle femmine nell’ultimo mese hanno adottato questo comportamento non più di 2 volte, mentre, rispettivamente, sono il 16% e il 9% quelli che lo hanno fatto almeno 6 volte. Se nel genere maschile le prevalenze dei binge drinker mostrano un leggero ma costante decremento dal 2011 al 2014, è nel genere femminile che dal 2011 si evidenzia una tendenza all’aumento, facendo diminuire il gap di genere.
Come detto all’inizio, i consumi negli ultimi vent’anni sono diminuiti. “Siamo passati da 19,72 litri di alcol puro procapite consumato, a 7,56 litri di alcol puro procapite nel 2014 – spiega Roberto Diecidue, medico epidemiologo dell’Asl To 3 -, si evince che la quantità di alcol consumata è calata in modo molto importante”.
Più in particolare il consumo di vino è calato da 16,58 litri a 4,97 litri procapite, come pure quello dei superalcolici – da 2,39 litri a 0,86 litri procapite – mentre si è alzato il consumo di birra, da 0,75 litri a 1,73 litri procapite.
Anche i ricoveri sono diminuiti: tra gli uomini sono passati da 200 a 110 ogni 100mila abitanti, dal 1996 ad oggi, tra le donne da 50 a 30 ogni 100mila abitanti. Lo stesso vale per le morti per patologie alcol correlate: tra il 1980-83 morivano 54 uomini e 19 donne ogni 100mila abitanti, mentre tra il 2008-2010 sono morti 19 uomini e 6 donne ogni 100mila abitanti.
L’ABBUFFATA ALCOLICA, UN’ABITUDINE
Quando si decide di bere, in meno di due ore, cinque o sei bicchieri di sostanze alcoliche si è in preda a quello che viene chiamato il “binge drinking”, che letteralmente significa “abbuffata alcolica”. In questa definizione non è importante il tipo di sostanza che viene ingerita né l'eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale di queste "abbuffate alcoliche" è l’ubriacatura immediata e la perdita di controllo. Il punto critico può essere raggiunto dopo molte ore o anche diversi giorni di assunzione.
Secondo gli esperti, a causa degli effetti a lungo termine, il binge drinking, che è un vero e proprio comportamento a rischio nell’assunzione di sostanze alcoliche, è considerato uno dei più grandi problemi di salute al giorno d'oggi. E il fenomeno oggi interessa in particolar modo i giovani e di sesso maschile, anche se i dati oggi fanno comprendere che c’è similarità tra i due sessi.
Secondo gli esperti “sul fenomeno binge drinking è necessario vigilare per evitare che diventi una pericolosissima abitudine, sopratutto in presenza di una forte pressione del gruppo dei pari”.
LE CONSEGUENZE: MALATTIE E INCIDENTI STRADALI
Ma cosa comporta, per un corpo in giovane età, cominciare ad assimilare sostanze tossiche come l’alcol? Quali sono i rischi a cui possono andare incontro i baby consumatori, in preda agli effetti dell’alcol? I rischi sono importanti per la salute e la vita stessa: malattie e incidenti stradali.
“Iniziare a bere troppo presto in modo rischioso, significa danneggiare alcune funzioni del corpo nel lungo periodo di tempo – spiega il dottor Roberto Diecidue, epidemiologo dell’Asl To 3 –. Ad esempio, gli effetti provocati su cervello sono molteplici e variano da soggetto a soggetto, ma possono essere rallentamento delle facoltà cerebrali, difficoltà nel movimento, annebbiamento della vista, confusione nei discorsi, rallentamento dei tempi di reazione e problemi di memoria”. E poi ci sono anche malattie importanti. “Alcune malattie alcol correlate sono la cirrosi, i disturbi gastrointestinali e i tumori orofaringei, che sopraggiungono per via di un consumo cronico di sostanze alcoliche. Tutte queste malattie possono essere prevenibili”.
(...omissis...)
Liliana Carbone
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=22263
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)