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Alcol e giovani: si inizia ad undici anni

E' allarme in Italia per il consumo di alcolici da parte dei più giovani. Ci rendiamo conto che si tratta di un mantra che viene ripetuto almeno una volta la mese dagli esperti, ma è necessario dare il giusto spazio ad una presa di coscienza molto importante. I giovani bevono molto e bevono male. Tutt'altro che responsabilmente.

E questo non nuoce solo alla loro salute, ma anche a quella di chi è loro intorno e a quella del settore. Motivazione per la quale sono sempre più spesso direttamente le aziende che producono bevande alcoliche a scendere in prima persona in campo quando si tratta di educare i più giovani ad un serio consumo.

I dati parlano di un aumento, che non accenna a diminuire, di persone che bevono fuori pasto e cocktail sempre più forti e difficilmente tollerabili dall'organismo. Il dato più sensibile e al contempo più preoccupante? Almeno sette ragazzi su cento dagli 11 anni in su, è abituato a bere per cercare l'ubriacatura. Immaginare dei bambini che possano comprare o trafugare dei superalcolici per darsi al binge drinking, in tutta onestà mi crea del malessere davvero forte.

E' già triste vedere persone di una certa età indugiare nel bere compulsivo, figurarsi se si tratta di minori. In particolare, visionando generalmente i dati relativi alla penisola, sono le regioni del nord quelle che stanno facendo registrare un numero sempre più alto di persone con problemi di abuso di alcol e dipendenza. Ancora non si ha ben presente il perché di tale tendenza, ma si pensa che la continua sollecitazione, causata in parte anche dai nuovi riti sociali come l'apericena, possa avere il suo ruolo.

Non ci stancheremo mai di ripetere che per bere bene si deve bere con gusto, favorendo la degustazione dei cocktail e non il loro uso smodato alla ricerca di uno sballo deleterio.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)