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Alcol e gravidanza: troppe donne ignorano il rischio

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Alcol e gravidanza: troppe donne ignorano il rischio

Ha destato stupore e preoccupazione nella stampa americana la notizia che negli Usa una donna su 13 beve alcolici durante la gravidanza, ovvero un 7,6% che diventa 14,3% nella fascia d'età 35-44 anni. E in Italia siamo a una su due. Nonostante i numerosi appelli e le approfondite conoscenze di cui disponiamo, riporta il LTimes il rapporto del Centro federale per la Prevenzione riporta dati preoccupanti, con un 1.4% delle donne incinte che si descrive addirittura come bevitore accanito, capace di consumare 4 o più drink in una serata. Eppure, si nota, l'abuso di alcol causa 80mila morti l'anno e 223 miliardi di dollari in costi sanitari, sempre secondo i dati dell'ente americano.

“ Bere in gravidanza è l'abitudine del 50% delle donne incinte italiane”, spiega Emanuele Scafato, direttore dell' Osservatorio nazionale alcol, collaboratore Oms per la ricerca sull'alcol, rappresentante governativo del Working Group Alcohol per la Commissione europea. “ Una donna è più vulnerabile rispetto all'uomo e non dovrebbe in nessun caso superare un bicchiere di vino o un boccale di birra al giorno. Superare queste dosi significa – secondo l'Oms - esporsi al rischio di 14 tipi di tumore e 60 patologie”. In gravidanza però è indispensabile azzerare le quantità di alcol, soprattutto nei primi mesi, e quindi anche mentre si cerca un bambino, oppure mentre si allatta. “ Il feto non è dotato dell'enzima che attacca l'alcol e tutto quello che la madre beve arriva a lui senza barriere. L'enzima in questione trasforma comunque l'alcol in qualcosa di tossico, ma l'alcol puro è ancora più pericoloso: arriva nel cervello del feto e ne scioglie le cellule. Altera la capacità di mantenere nel nucleo la sostanza che serve, e le cellule muoiono”.

“ Qualche anno fa un importante articolo pubblicato su Nature esplicitava nel titolo un principio che ancora non sembra del tutto chiaro: L'alcol brucia il cervello” - continua Scafato -. “ Figuriamoci per un feto. Quello che sappiamo oggi è che l'alcol in gravidanza può interferire con lo sviluppo del corpo e del cervello del nascituro, che avrà gravi ripercussioni a partire dalla nascita in termini di reattività e sviluppo, con possibili deficit cognitivi. Purtroppo la sindrome feto-alcolica è difficilmente diagnosticata e i danni si scoprono nei bambini quando inizia la crescita e le difficoltà a scuola, con difficoltà nel linguaggio, nella scrittura e nell'apprendimento”.

“ Ormai tantissimi studi confermano che questo non è legato a una mamma alcolista: è dimostrato che un bicchiere in alcuni casi può già pregiudicare la salute del bimbo alla nascita.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)