338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Alcol e minori, lo sballo è sempre più giovane

cufrad news alcologia alcol alcolismo alcol e minori, lo sballo è sempre più giovane

Alcol e minori, lo sballo è sempre più giovane. Sert: “Aumentano gli abusi” 


Per alzare i gradi ci sono offerte dedicate a ogni tipo di tasca: una vodka a due euro, una birra a cinque, otto per un cuba libre. E se non bastano si possono sempre comprare i secchielli, medi da 15 euro, grandi da 30. Pieni di Long island, ovviamente. È la notte della Riviera ad alto tasso alcolico, la Romagna che chiude gli ombrelloni e apre le discoteche. Alle 2 di un venerdì notte di agosto, il lungomare di Riccione è un fiume di gente e di drink di qualunque tipo. Ci sono centinaia e centinaia di ragazzi, anche giovanissimi, minorenni spesso, 14, 16 o 17 anni. Il bicchiere o la bottiglia non mancano mai: “Nessuno ci controlla i documenti, basta pagare”.


La serata non comincia prima di mezzanotte. Chi va ancora alle superiori spesso raggiunge la spiaggia con i bauletti degli scooter già pieni di bottiglie. “Il rifornimento si fa al supermercato” racconta Alessandro (i nomi sono di fantasia), 17 anni, arrivato da lontano, insieme a un amico più grande. “Si prende il vino rosso, perché a temperatura ambiente fa effetto subito”. E poi? “E poi si beve la vodka, liscia o alla frutta” spiega Giacomo, seduto su una panchina poco più in là.


Chi non ha fatto in tempo a fermarsi al supermarket può sempre provare al bancone delle discoteche. Le più gettonate tra i ragazzi più piccoli sono quelle dove si entra gratis. Una volta dentro, i cartelli con il divieto di servire alcol ai minori sono ovunque, eppure molti sostengono di non aver mai avuto problemi a prendere da bere. “Io ho 17 anni e nessuno mi ha mai chiesto il documento” assicura Francesca, fisico minuto e accento del nord Italia. Difficile scambiarla per un’adulta. È seduta con un gruppo di coetanei. Sorseggia un drink dalla cannuccia. Sul tavolo bicchieri di plastica semivuoti. Accanto a lei un ragazzo nato nel 2000. “Nemmeno a lui hanno chiesto l’età. Basta pagare, e nessuno ti dice nulla”.


“Rispetto al passato l’abuso di alcol tra i minori è sicuramente in aumento” spiega Daniela Casalboni, direttrice del Sert di Rimini. A preoccupare i medici dell’Ausl è soprattutto quello che viene definito binge drinking, letteralmente abbuffata alcolica. “È il consumo di quattro o più unità alcoliche nel corso di una serata. Nel 2013 circa il 10% dei minori, dagli 11 ai 15 anni, ha avuto un fenomeno di binge drinking”. Ma i picchi si raggiungono crescendo. “Il massimo del consumo di alcol si ha tra i 16 e i 24 anni. In questo caso la percentuale di binge drinking si alza al 20%”. Dal Rapporto dipendenze patologiche 2013, redatto proprio dall’Azienda sanitaria della Romagna, emerge come in cinque anni ci sia stato un incremento del 7,4% delle persone che fanno uso si sostanze stupefacenti o di alcol. E sempre secondo l’Ausl si è abbassata l’età del primo bicchiere.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.portaleducatori.it/nw/archives/242591


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)