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Alcol e neuroimaging: pubblicata la prima revisione sistematica della letteratura

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Alcol e neuroimaging: pubblicata la prima revisione sistematica della letteratura
Fonte: Alcoholism: Clinical and Experimental Research
Titolo originale e autori: Mira Buhler, Karl Mann Alcohol and the Human Brain: A Systematic Review of Different Neuroimaging Methods Alcohol

Clin Exp Res, Vol 35, No 10, 2011: pp 1771-1793-
Le tecniche di brain-imaging sono usate dalla comunità scientifica da più di trenta anni. Queste consentono lo studio in vivo con modalità

non invasive del cervello umano sia nelle persone sane che in quelle ammalate. Queste tecniche di neuroimmagine hanno contribuito

significativamente alla comprensione degli effetti dell'abuso o della dipendenza da alcol sui cambiamenti strutturali e funzionali nel

cervello.
Mira Buhler e Karl Mann della University of Heidelberg hanno recentemente pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical and Experimental

Research la prima revisione sistematica delle pubblicazioni scientifiche sull'impiego di varie tecniche di neuroimaging per studiare il

cervello di soggetti alcolisti.
La ricerca degli studi è stata effettuata sui database PubMed, PsycINFO e PSYNDEX ed ha incluso gli articoli scientifici pubblicati in oltre

35 anni (dal gennaio del 1975 al dicembre 2009). Gli studi che hanno soddisfatto i criteri di inclusione nella revisione sono stati 140 tra

esperimenti di imaging strutturale e funzionale, per un totale di oltre 7.000 pazienti e soggetti di controllo.
Gli studi riportavano l'uso di tecniche di imaging strutturale (tomografia computerizzata del cranio, morfometria voxel-based, tensore di

diffusione, ecc.) e di metodi funzionali (tomografia ad emissione di positroni, spettroscopia di risonanza magnetica, risonanza magnetica

funzionale, ecc.). I risultati degli studi che hanno utilizzato tecniche di imaging strutturale hanno mostrato che il consumo cronico di

alcol è accompagnato da una riduzione del volume di materia grigia e bianca, così come da danni microstrutturali di diversi tratti di

sostanza bianca. Questi cambiamenti sono risultati solo parzialmente reversibili in seguito all'astinenza. I risultati provenienti dai metodi

di imaging funzionale hanno rivelato cambiamenti metabolici nel cervello, basso metabolismo del glucosio, e compromissione dell'equilibro dei

sistemi neurotrasmettitoriali. Inoltre, i metodi di imaging funzionale hanno mostrato un aumento dell'attività cerebrale nel sistema

mesocorticolimbico in risposta ad immagini relative all'alcol rispetto a stimoli non associati alla sostanza: ciò potrebbe avere un valore

predittivo per quanto riguarda le ricadute.
Le tecniche di neuroimmagine hanno, dunque, mostrato le anomalie strutturali e funzionali del cervello che si possono verificare con l'uso

cronico di alcol. Secondo gli autori di questa revisione, l'imaging funzionale potrà diventare un importante strumento per fare previsioni

sul funzionamento del cervello dell'individuo, e potrebbe quindi essere utilizzato come base per la medicina personalizzata.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)