Alcol e obesità: fegato dei giovani italiani a rischio
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Alcol e obesità: fegato dei giovani italiani a rischio
E' allarme obesità e alcol per i giovani e giovanissimi italiani, che rischiano di rimetterci seriamente la salute e, in
particolare, il fegato. Gli esperti parlano di vera e propria emergenza fegato per le fasce più giovani della popolazione del
Bel Paese. La colpa? Soprattutto degli stili di vita scorretti, e delle abitudini decisamente deleterie, come l'abuso di
alcol, l'alimentazione scorretta, la sedentarietà, il sovrappeso e l'obesità.
Il fegato dei giovani connazionali è in pericolo e i principali responsabili di questo rischio preoccupante sono l'alcol e
l'obesità, come ricorda anche l'esperto, Valerio Nobili, responsabile dell'Unità operativa di Epatologia e del Laboratorio di
ricerca sulle malattie del fegato dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. "La colpa è di due nemici, obesità e alcol.
E a farne le spese sono gli ‘under 18′: gli ultimi dati ci dicono che un milione e duecentomila bambini con fegato grasso
avrebbero bisogno di cure. A questi si sommano i danni da alcol, acuti o cronici, testimoniati dai casi sempre più frequenti
di adolescenti finiti in pronto soccorso. Possiamo calcolare che 2-3 milioni di giovanissimi abbiano problemi al fegato".
Gli esperti esprimono preoccupazione e la cronaca va nella stessa poco confortante direzione. Proprio nella struttura
sanitaria romana, il Bambino Gesù, nei giorni scorsi è stata ricoverata d'urgenza un'adolescente di soli quindici anni, in
coma etilico dopo una serata di eccessi con gli amici.
"Un episodio acuto le cui conseguenze andranno valutate a lungo termine. Il problema è che noi, per colpa di obesità e binge
drinking fra i giovanissimi, in un prossimo futuro affronteremo un altissimo numero di epatopatie. La stessa cirrosi epatica,
che in passato affrontavamo su pazienti di 50-70 anni, ora in un numero significativo di persone si manifesta a 25-30 anni.
Insomma, il fegato non ce la fa e rischia di collassare a 30 anni" ha osservato il professor Nobili.