Alcol e obesità: principali minacce della salute dei giovani
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Alcol e obesità, Ospedale Bambino Gesù monitora fenomeno tra i giovani
Si chiama binge drinking la sbornia di ultima generazione: consiste nel bere una grande quantità di alcol molto velocemente per ubriacarsi il
prima possibile. Un eccesso già di per sé dannoso che, se ripetuto costantemente nel tempo - soprattutto in presenza di problemi come
l'obesità o di altri aspetti caratteristici della sindrome metabolica che vedono al centro della problematica il fegato grasso -, diventa una
vera e propria bomba ad orologeria in grado di accorciare sensibilmente le aspettative di vita.
La conferma arriva da uno studio condotto dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e pubblicato sulla rivista scientifica Alcohol and
Alcoholism, che ha preso in esame l'associazione e l'amplificazione dei danni al fegato generati da alcool e obesità insieme. Due concause
che non si sommano, ma si moltiplicano esponenzialmente.
"Quello che stiamo osservando nei nostri ragazzi è il costante aumento della presenza di problemi al fegato cronici e progressivi
(infiammazione, steatosi, fibrosi) che compromettono la struttura dell'organo stesso fino alla perdita totale della sua funzione - sottolinea
Valerio Nobili, Responsabile Epatopatie metaboliche e autoimmuni dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù -. Nel nostro Paese si stima circa un milione di bambini con fegato grasso, ai quali vanno aggiunti quelli con sindrome metabolica e quindi a rischio di infarcire il fegato di grasso, nonché i ragazzi-bevitori, esposti allo stesso identico rischio. La risultante di questo processo sarà un impennarsi della spesa sanitaria per le cure richieste da questa patologia e un numero sempre più grande di adolescenti col fegato compromesso che saranno adulti malati e quindi ancor più bisognosi di cure mediche. È obbligo istituzionale e dovere morale di noi pediatri intervenire per arginare la pandemia 'alcool e fegato grasso'".
Se i numeri sull'abuso di alcolici tra giovanissimi nel nostro Paese spaventano - a darsi alla bottiglia sin dalla tenera età è il 42% dei
ragazzi e il 21% delle ragazze minorenni - non meno impressionanti quelli legati all'obesità e al sovrappeso, problemi che interessano ben 1
bambino su 3. E quando obesità e alcool si incontrano ne esce un mix pericoloso quanto quello creato dal suo opposto: il digiuno prolungato
per incrementare l'effetto "sballo" da consumo di alcool, fenomeno (detto drunkoressia) particolarmente diffuso tra le ragazzine.
Nei giorni 8 e 9 luglio 2011 si terrà a Roma presso il Palazzo delle Esposizioni il primo convegno nazionale organizzato dall'Ospedale
Pediatrico Bambino Gesù sulla "Sindrome Metabolica in pediatria": esperti internazionali faranno il punto sullo stato dell'arte e metteranno
in campo tutte le attuali conoscenze al fine di diramare linee guida nazionali per combattere questo dilagante fenomeno adolescenziale.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)