Alcol e rischio di malattia coronarica: critiche agli studi che dimostrerebbero un effetto protettivo dell'alcol
cufrad news alcologia alcol alcolici malattia coronarica
Illusioni alcoliche
Uno degli ultimi studi del Boston University Medical Center evidenzia che l'assunzione di alcol ridurrebbe il rischio di malattia coronarica.
I ricercatori hanno dimostrato che coloro che consumano alcol moderatamente, o esageratamente, hanno minori probabilità di malattie cardiache rispetto a chi è astemio. La ricerca è stata pubblicata sull'American Journal of Addiction suscitando la reazione di gran parte del mondo accademico. Secondo Kaye Fillmore, sociologo della University of California, gli studi effettuati non sono stati fatti seguendo la giusta metodologia: il nesso tra il bere e le malattie cardiovascolari va ricercato in un arco di tempo più lungo, in anni. Ma a parte le metodologie di ricerca errate, Fillmore fa notare che ogni anno negli Stati Uniti 85000 americani muoiono per incidenti causati dalla mescolanza di alcol e farmaci. Quello che preme al sociologo è non far passare un messaggio che potrebbe causare ancora più complicazioni.
Scrivere che l'alcol riduce le malattie cardiache è, oltre che sbagliato, pericoloso. Anche l'American Heart Association ha dichiarato che
l'alcol aumenta il colesterolo buono, ma è sempre stata attenta a non incentivare, nemmeno indirettamente, il consumo di alcolici per i
numerosi rischi che comporta. Il dottor Wynn ha dichiarato che ci sono diverse sottocategorie di colesterolo buono e la scienza non ha ancora capito quale sottocategoria aumenta con l'uso dell'alcol. Inoltre ci possono essere diversi legami tra alcol e il rischio ridotto di malattie cardiache, come una ricca attività fisica o una dieta ricca di frutta e verdure unite a un consumo moderato di alcol. Insomma, gli studi sull'alcol dovrebbero essere più chiari per evitare che la gente prenda per buono un vizio che in realtà diventa dannoso con il tempo