Alcol e strada: la Coldiretti lancia il certificato medico di tollerabilità
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Torino - Non tutti reggono il vino nello stesso modo. Si basa su questa convinzione l'idea della Coldiretti Piemontese di un
certificato medico personale che attesti il grado di tollerabilità individuale, ritenendo ingiustificato quello
generalizzato, fissato dalla legge in 0,5 grammi per litro nei controlli con l'etilometro.
Nel nuovo codice della strada è stata stabilità la tolleranza zero per chi ha meno di 21 anni, per i patentati da meno di 3
anni e per i conducenti professionali o di autoveicoli con patente C, D, E. Scelta radicale fatta anche da tutti i paesi
dell'Est Europa. Più larghe le maglie, 0,8 il limite consentito, in Gran Bretagna, Irlanda, Slovenia, Spagna e Svizzera. In
linea con l'Italia la maggior parte dell'Ue e la Turchia.
Alcuni studi dimostrano che basta una piccola percentuale di alcol nel sangue per alterare il sistema nervoso, rallentare i
riflessi, ridurre il campo visivo e la capacità di percepire gli stimoli, ma gli agricoltori piemontesi si basano, per
sostenere la loro tesi, sul parere di medici e specialisti, come quello del direttore del reparto di gastroenterologia
dell'ospedale Maggiore di Novara, Mario Del Piano per cui "non è automatico che chi viene scoperto con un livello di 0,51 sia
ubriaco. Molti consumatori - spiega - con quella concentrazione restano sobri, perché abituati al consumo di vino e perché lo
sono la famiglia e il popolo a cui appartengono, producendo l'enzima che tratta l'alcol in maniera doppia rispetto ad altri".
Proprio questo è il punto. Il mondo agricolo alza le barricate contro la "criminalizzazione del vino", preoccupato per il
crollo dei consumi per la "sindrome da etilometro", che nei ristoranti si attesterebbe sul -15%.
"Veri nemici della sicurezza sono i superalcolici e gli 800mila ragazzi sotto i 16 anni che li consumano - sostiene ancora
Del Piano - il vino, meglio se rosso, di buona qualità, ha negli adulti proprietà antitumorali e antiossidanti". Sempre con
moderazione.
elena masuelli