Alcol e suicidi: effetto crisi
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Disoccupazione: la precarietà minaccia la salute mentale
IL GAZZETTINO
La crisi economica mondiale e l'incertezza per un posto di lavoro sempre più spesso a rischio mettono a dura prova non solo il portafoglio. Sono sempre di più gli italiani che risentono di quello che gli esperti hanno battezzato come il nuovo mal di crisi: un disagio che ha portato ad un consistente aumento dei disturbi di ansia e depressione (+30% e +15%), ma soprattutto dei suicidi. In Europa - stando a una ricerca pubblicata dalla rivista The Lancet - per ogni incremento del 3% della disoccupazione, crescono del 30% le morti dovute a eccesso di alcol e aumenta di quasi il 5% il tasso di chi si toglie la vita: il numero crudo dice 1700 casi in più, in poco più di un anno e 3.500 morti in più per eccesso di alcol.
È un quadro allarmante quello tracciato dagli psichiatri italiani, in occasione del 45.congresso della società nazionale di psichiatria (Sip). La salute psicologica, avvertono gli specialisti, è dunque messa alla prova da una nuova minaccia, la precarietà, che grava soprattutto sulle giovani generazioni. L'incertezza e meno soldi in tasca portano a un incremento del 30% dei disturbi d'ansia e del 15% dei casi di depressione. È stato dimostrato, afferma il presidente Sip, Alberto Siracusano, «in un recente studio che la disoccupazione è un forte fattore di rischio per la depressione negli adulti fra i 30 e 40 anni: quanto più tempo si trascorre fuori dal mercato del lavoro, tanto maggiore è la probabilità di sviluppare sintomi depressivi». E le donne, specie giovani e con figli, si rivelano più fragili degli uomini.