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News di Alcologia

Alcol e trasgressione: se lei vuole imitare lui

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L'intervento di GABRIELLA IMPERATORI

Un caffè corretto per cominciare la giornata. Uno spritz alle 12. Un superalcolico la sera, senza contare il sano bicchier di vino ai pasti raccomandato perfino dai medici. Ma al menù, specie nel Veneto tradizionale che vede come simpatico compagnone chi alza volentieri il gomito, si aggiunge spesso qualche bicchiere in più: quello che fa ridere, cantare, ma anche picchiare e provocare incidenti. Roba da maschi, e da sempre. Ma è nuovo, almeno in senso quantitativo, il fatto che fra gli alcolisti c'è un crescendo di femmine. Un quarto del totale, infatti, sono donne: una escalation che fa temere le percentuali a stelle e strisce (negli Usa il rapporto è fifty-fifty). Ricordo un party a Los Angeles: inizio alle 17, con gli aperitivi. Proseguimento di bottiglia in bottiglia fino alla cena e al dopocena. Alle undici la sbronza era generale, i discorsi farfugliati, la guida delle auto affidata alla divina provvidenza. E le donne non erano da meno degli uomini, anche la padrona di casa, nota giornalista specializzata in rubriche «mangia e bevi».
Sulle conseguenze dell'alcol si sa (da poco) che le donne sono le più vulnerabili, sviluppano in meno tempo intossicazioni con complicanze epatiche, gastriche e cardiovascolari, come ha dimostrato la crescente impennata dei consumi.
I motivi sono gli stessi che scatenano le depressioni: le più a rischio sembrano le casalinghe, specie se ultraquarantenni, specie se single, vedove, divorziate, pensionate. La solitudine è il grande babau. Ma anche fra le coniugate, nel fondo del bicchiere stanno frustrazioni, incomprensioni, litigi, mancanza di attenzione affettiva o sessuale, lavoro domestico poco considerato, doppio lavoro stressante senza essere gratificante. Cause soprattutto psicologiche, dunque, e nascoste. Le donne non bevono al bar, tranne l'aperitivo. Bevono in casa, dove la riprovazione sociale non le raggiunge: vermut, marsala, birra... Così la vita è meno insopportabile. Altre consumano droghe diverse: fumo, psicofarmaci, adulteri mordi e fuggi, shopping compulsivo: più facilmente mascherabili, in qualche caso meno dannosi: ma non è detto. Alcune ricorrono ai gruppi di autoaiuto, c'è chi ce la fa e chi no, ma intanto cominciano a capire che la socializzazione, il volontariato, la lettura o altre occupazioni intelligenti possono essere migliori antidoti alla solitudine.
Ma il fenomeno più preoccupante è il consumo di alcol fra le più giovani, come ha dimostrato, nel Padovano, il controllo con l'etilometro, un sabato sera. Su una quindicina di patenti sospese, oltre la metà appartenevano a donne, reduci probabilmente dalla discoteca. Qui le cause sono diverse: l'atmosfera caliente, il rock, le luci psichedeliche... Ma anche i modelli che spingono le ragazze a imitare i comportamenti maschili: nell'eros, nella ricerca del successo senza fatica, nell'assunzione di sostanze disinibenti. Mentre i ragazzi copiano le compagne nella cura maniacale della pelle, dei capelli, del corpo. I sessi si avvicinano, e non sempre negli aspetti migliori.