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Alcol e tumore al seno: il rischio aumenta anche con consumi limitati

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Alcol e tumore al seno: un bicchiere al giorno aumenta il rischio

 
 
E’ noto da decenni il legame tra alcol e tumore della mammella. Un nuovo studio epidemiologico, condotto da Carlo La Vecchia, dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” e dell’Università di Milano, in collaborazione con l’Università Milano Bicocca e con l’Università di Heidelberg, in Germania, sottolinea per la prima volta che anche un moderato consumo quotidiano può aumentare il rischio del 5%.
“Abbiamo raccolto 44.000 casi di donne non bevitrici e 77.000 di moderate bevitrici da 113 studi internazionali sull’argomento”, spiega a Panorama.it il professor La Vecchia. “Mettendo insieme i dati, la stima globale è di un aumento di rischio del tumore della mammella del 4% nelle bevitrici moderate rispetto alle non bevitrici. Siccome la categoria delle moderate bevitrici include donne che bevono anche meno di un bicchiere al giorno, calcoliamo che consumando un bicchiere al giorno il rischio possa aumentare del 5%”.


Il dato è interessante non solo perché parliamo di consumi che riguardano moltissime donne, ma anche perché l’alcol è uno dei pochi fattori su cui si può intervenire nel senso della prevenzione. “L’unico altro fattore prevenibile, responsabile di un aumento del rischio del 10-15%, soprattutto in post-menopausa, è costituito da sovrappeso e obesità“, spiega La Vecchia, “su cui però è più difficile intervenire”. Tornando agli alcolici, con l’aumentare delle dosi il rischio cresce. Con 2 bicchieri al giorno c’è un aumento del rischio del 10-15%, in chi consuma 3 o più bicchieri al giorno lo studio ravvisa un aumento del rischio che può raggiungere il 40-50%.


Che consigli darebbe alle donne che vogliono prevenire il rischio di tumore, al seno e non solo? “Il consiglio in assoluto più importante quello di smettere di fumare, soprattutto per le donne che oggi hanno tra i 40 e i 60 anni e che fanno parte di una generazione che ha fumato tanto. Il fumo non ha un legame diretto con il tumore della mammella, ma ce l’ha con molti altri tumori che colpiscono le donne. Poi c’è il controllo del peso: idealmente bisognerebbe evitare di aumentare di più di 5 chili rispetto al proprio peso a 18 anni. Infine il consumo di alcolici, che deve essere occasionale”.


Fortunatamente su tutti questi aspetti le italiane, e soprattutto le generazioni più giovani, si meritano una nota di apprezzamento. “Le ragazze di oggi fumano molto meno delle loro madri. E per quel che riguarda il sovrappeso, l’indice di massa corporea medio delle donne italiane è 23, cioè ottimale. Quanto al consumo di alcol, oggi è un terzo di quello che era 30 anni fa. Si lavora di più, c’è meno tempo e il risultato è che, per esempio, a pranzo non beve più nessuno“.


E l’attività fisica? “Può dare una modesta protezione, più che altro però, quando è associata a una perdita di peso”, spiega La Vecchia. La sua ricerca su alcol e tumore della mammella è stata finanziata da Airc, l’associazione per la ricerca sul cancro che domenica 13 maggio, in occasione della festa della mamma riporta in piazza, come da tradizione ormai quasi trentennale, le azalee per la ricerca. Con l’aiuto di 25.000 volontari, l’Airc distribuirà in 3.000 comuni italiani 650.000 azalee per le quali sarà richiesto un contributo di 15 euro. L’obiettivo è raccogliere circa 10 milioni di euro da destinare ai progetti di ricerca sui tumori femminili.


Chi acquisterà la pianta, in una delle oltre 3.500 piazze in cui saranno sistemati i banchetti, riceverà anche un opuscolo intitolato “Donne per le donne” che oltre a raccontare la storia di illustri ricercatrici del passato fornisce una serie di utili consigli per la prevenzione.


marta.buonadonna

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)