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Alcol e videogame: droghe per i giovanissimi

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"Alcol e videogame: droghe per i giovanissimi"
Il professor Pini: "Si comincia a bere a 11 anni. In caso di malore evitano gli ospedali"


Modena - Alcol e videogiochi sono le nuove droghe dei minorenni: è questo il quadro emerso dall’ultimo convegno regionale di tossicologia, che si è tenuto nella nostra città. Per quanto riguarda l’alcol stiamo parlando, senza esagerare, dell’emergenza numero uno della nuova generazione di giovani. Che, troppo spesso, pensano di riuscire a gestirne gli effetti da soli. Chiedono aiuto ai medici del pronto soccorso solo se si trovano in situazioni estreme (se hanno per esempio fatto un incidente) perché hanno paura: i medici, se si tratta di minori, hanno l’obbligo di avvertire un genitore o un tutore. Ecco spiegato il (leggero) calo di accessi a causa di alcol o sostanze stupefacenti registrato al pronto soccorso del Policlinico. Fino ad ora, il 2013 ha segnato 133 accessi (lo 0.28% del totale), contro i 248 del 2012 e i 249 del 2011.


Una buona notizia? No, perché non racconta un calo della tendenza: significa che il pronto soccorso viene semplicemente evitato. Mentre l’alcol tra i giovanissimi, quello spopola. E, di nuovo, lo dimostrano i dati: aumentano gli accessi al pronto soccorso degli under 25, che quest’anno salgono al 34%, contro il 27% del 2012 e il 25% del 2011. Altra novità di questo 2013, sono comparse le donne, che prima mancavano all’appello. "Oggi — racconta Antonio Luciani, direttore del pronto soccorso — abbiamo a che fare con spacciatori e consumatori più esperti, quando si tratta di droga, e anche l’uso diventa più scientifico".


Da dove viene tutta questa esperienza? "Sono cambiate le modalità di fruizione — spiega Luigi Alberto Pini, direttore della scuola di specializzazione di farmacologia e tossicologia dell’Ateneo e protagonista del convegno —. Oggi si comincia a bere già a 11, 12 anni". I giovani si ubriacano di più, ma sanno gestirsi e quindi evitano gli ospedali.


L’emergenza alcol, nella scala delle dipendenze, è subito seguita da un’altrettanto preoccupante tendenza: la dipendenza dai videogiochi. "Non è raro che bambini di quattro o cinque anni presentino già i sintomi", spiega Pini. Si tratta di una strada ancora poco battuta, ma le conseguenze del fenomeno sono già chiare: il rischio maggiore è perdere il contatto con la realtà. Un esempio? "Tagliare la testa al mostro del videogioco per vincere diventa una risposta normale al problema, così i piccoli si abituano a considerare il nemico non un essere vivente, ma una proiezione da distruggere".


Oltre a questo, tra le conseguenze da esposizione esagerata ai videogiochi, il professore aggiunge "relazioni con gli altri bambini stereotipate e apatia". L’allarme nella nostra provincia è suonato nel 2008 quando i pediatri di Modena, i medici della medicina generale e il Ceis (formazione e ricerca) hanno cominciato a studiare il fenomeno. Adolescenti, ma anche bambini delle elementari, con una diagnosi in comune: dipendenza dallo schermo (videogiochi, internet, telefonino).
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copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2013/11/10/979796-alcol-videogame-droga-giovanissimi.shtml


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)