Alcol, fumo e lunga vita? I geni della longevità controbilanciano i vizi
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Alcol, fumo e lunga vita? I geni della longevità controbilanciano i vizi
Il corredo genetico risulta fondamentale nel determinare l'aspettativa di vita, in barba a vizi o salutismo. Ma nell'impossibilità di
accertare se si hanno i "geni giusti", meglio avere cura di sé
La conclusione di un gruppo di ricercatori statunitensi può essere così sintetizzata: bere, fumare e mangiare non sono un ostacolo
significativo nella corsa verso la vecchiaia - se si hanno i geni giusti.
La notizia, destinata ad aprire nuovi orizzonti nella considerazione dei possibili elisir di lunga vita, giunge da una ricerca effettuata su
un gruppo di circa 500 centenari pubblicato dal Journal of the American Geriatrics Society.
Lo studio rivela come i centenari non mostrino significative differenze per quel che riguarda diete, astinenza dal fumo o dall'alcool
rispetto alla media, dal che i ricercatori concludono che esiste una combinazione di geni in grado di controbilanciare gli effetti di uno
stile di vita sregolato.
Il problema è che è praticamente impossibile accertare se si hanno i cosiddetti "geni della longevità", e quindi non esistono scuse per non
seguire uno stile di vita "salutista".
E in merito alle best practices da attuare per vivere più a lungo, l'università olandese di Maastricht sottolinea in un recente studio una
teoria già consolidata: la dieta mediterranea - se unita all'esercizio, l'astinenza dal fumo e un peso forma normale - allunga la vita.
L'effetto è maggiormente rilevante nelle donne, con un aumento di longevità potenziale calcolato in 15 anni contro gli 8 degli uomini. Lo
studio è stato effettuato su un campione di 120mila uomini e donne che nel 1986 avevano età comprese fra i 55 e i 69 anni, seguiti per i
successivi dieci anni.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)