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Alcol, giovani,incidenti stradali: intervista alla d.ssa Matteucci

Alcol, giovani,incidenti stradali: intervista alla d.ssa Matteucci

di MARIA RITA CHIACCHIERA
L'alcol determina molti incidenti stradali: in Italia 1/3 circa degli incidenti mortali all'anno è attribuito all'uso di

alcol. L'alcol è presente in circa il 50% degli utenti della strada coinvolti in incidenti. In Europa uno studio francese ha

dimostrato che circa il 40% degli incidenti stradali mortali, la persona responsabile aveva una quantità di alcol nel sangue

maggiore di 80 mg (limite legale in Italia). Si può dire che gli effetti dell'alcol sono del tutto paragonabili a quelli di

un anestetico generale. Già a piccolissime dosi compromette la guida.
«Anche la visibilità è notevolmente ridotta, spiega la Dott.ssa Valeria Matteucci, - esperta di alcologia e Membro del

Comitato Direttivo Nazionale di alcologia, - il campo visivo diminuisce fino ad arrivare alla cosiddetta "visione a tunnel":

questo significa che la visione laterale è compromessa rendendo difficoltosa la vista dei segnali stradali e dei veicoli

provenienti da destra e da sinistra. Progressivamente si riduce anche la capacità di adattamento della retina all'oscurità».
Esiste una dose sicura per guidare?
«No. C'è una grande variabilità individuale nella risposta e nella tolleranza dell'alcol che rende inutile qualsiasi

tentativo di fissare dei limiti sicuri nel bere. Il limite varia da persona a persona. Tra l'altro, l'alcol interagisce anche

con alcuni farmaci e con altre sostanze, potenziandone l'effetto in modo spesso non quantificabile».
Il viaggio dell'alcol nel nostro corpo inizia dal tubo digerente dove viene assorbito totalmente e rapidamente soprattutto

dall'intestino tenue (ma anche nel cavo orale , dallo stomaco, dal colon e dal retto), per passare poi al sangue.

L'assorbimento è più rapido, in caso di assunzione a stomaco vuoto, è invece più rallentato in caso di assunzione a stomaco

pieno, soprattutto se i cibi sono ad alto contenuto di grassi.
Che cosa s'intende per problemi alcolcorrelati?
«I problemi alcolcorrelati sono tutti quei disagi legati all'assunzione episodica o protratta di bevande alcoliche. Sono di

vario tipo ed investono molti aspetti della vita di chi li vive: generalmente compaiono per problemi relazionali, per le

difficoltà che si creano nei rapporti interpersonali e soprattutto in famiglia, problemi sociali, per i danni della sfera

lavorativa e in molti altri campi della vita di comunità (incidenti, infortuni, licenziamenti), problemi fisici, per i danni

organici e per le situazioni a rischio che inducono a malattie alcolcorrelate). C'è da precisare che, nelle nostre comunità i

problemi alcolcorrelati sono una delle principali fonti di sofferenze e di danni fisici, psicologici e sociali».
Quando poi la famiglia vive problemi legati all'alcol, parlarsi e dialogare, diventa sempre più difficile, si finisce per

litigare, e i rimproveri e le colpe cadono sempre sul familiare accusato di bere che si sente così escluso e svalutato.
Quali consigli per affrontare e prevenire i problemi legati all'alcol?
«Da tempo l'approccio sanitario è la più diffusa e conosciuta modalità alla quale si ricorre per offrire un aiuto e curare

chi ha problemi. E' importante condividere tutti questo aspetto della nostra società e farsene carico, cioè sentirsi tutti

responsabili e fare in modo di ridurlo. I genitori devono parlarne con i propri figli e discutere quello che sono le bevande

alcoliche e le altre sostanze legate al concetto di droghe e di sostanze psico-attive che creano dipendenza. Rivolgersi al

Servizio delle Asl o delle Associazioni che promuovono i gruppi di autoaiuto. Anche la psicoterapia può essere molto utile.

Ogni caso può avere le sue esigenze. Quindi, dobbiamo conoscere tutti gli effetti dell'alcol, per usarlo senza danni e

rivedere comportamenti, atteggiamenti, modi di pensare, per riprendere poi la propria strada con ancora maggior impegno.

L'importante è sapere, che nella vita un periodo di dura prova può capitare proprio a tutti».