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Alcol, gravidanza e fetopatia alcolica

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Alcol, gravidanza e fetopatia alcolica
Il consumo di alcol durante la gravidanza può causare una patologia molto grave nel futuro nascituro: la sindrome alcolico fetale (Fetal

Alcohol Sindrome, FAS). Durante il periodo della gestazione bisognerebbe evitare qualsiasi tipo di bevanda alcolica assunta anche

occasionalmente; l'assunzione di cocktail alcolici, vino, birra, ecc. potrebbero interferire con la crescita del piccolo creando gravi

problemi al sistema nervoso centrale con conseguenti rischi di ritardo mentale o di disturbi comportamentali. Stando a delle recenti stime,

più del 7 per cento dei neonati italiani sono esposti all'alcol materno. I dati sono stati diffusi dell'Istituto Superiore di Sanità in

occasione della prima Giornata internazionale della consapevolezza sulla sindrome feto alcolica (Settembre 2011). I risultati della ricerca

saranno pubblicati nel prossimo numero di Alcoholism: clinical and experimental research (Acer).
L'indagine sulla fetopatia alcolica nel nostro paese è stata coordinata dalla dottoressa Simona Pichini, i ricercatori hanno condotto

un'analisi sul meconio (una sostanza contenuta nell'intestino del neonato che viene evacuata nei primi due giorni di vita) di 607 neonati. Lo

studio ha evidenziato un'esposizione media del 7,6 per cento dei neonati con una distribuzione molto disomogenea: si va dallo zero per cento dei neonati coinvolti nel progetto della regione Veneto al 29 per cento di alcuni neonati del centro di neonatologia dell'Umberto I di Roma.
Enrico Garaci, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, spiega che non si conosce la quantità di alcol che si può assumere in gravidanza

senza rischi, indagini di questo tipo sono quindi molto importanti nel campo della prevenzione e della tutela della salute neonatale perché

permettono di far luce su un fenomeno sommerso come quello delle patologie pediatriche sviluppate in relazione all'assunzione di bevande

alcoliche durante la gravidanza.
Simona Pichini evidenzia che lo studio non ha dimostrato che i piccoli sono malati ma che sono stati esposti ai gravi rischi dell'alcol che

influenzano lo sviluppo e, nel giro di qualche anno, si potrebbero sviluppare dei deficit intellettivi, cognitivi e psicosociali. L'esperta

spiega che la sindrome di iperattività e deficit di attenzione, per esempio, è uno dei disordini che potrebbe manifestarsi nell'ambito di

un'esposizione del feto all'alcol.
Alcuni esperti non sono però completamente d'accordo. Herbert Valensise (presidente della Società italiana di Ginecologia e Ostretricia), per

esempio, ritiene eccessivo parlare di tolleranza zero con i dati disponibili attualmente. L'esperto considera validi i risultati di questo

nuovo studio ma spiega che non bastano per chiarire il rapporto causa effetto. I fattori che determinano una disabilità neurologica neonatale sono molteplici, dalla carenza di iodio, a quella di ossigeno in gravidanza fino ai problemi perinatali.
Nell'incertezza, fino a quando non si farà chiarezza se esiste un quantitativo minimo sicuro per la salute del piccolo, il consiglio rimane

quello di evitare qualsiasi bevanda alcolica nei 9 mesi della gravidanza.
Alcol in gravidanza: gli effetti sul neonato
I bambini di madri che "bevono un po' più del dovuto" possono nascere prima del termine e sono spesso più piccoli. Se nascano a termine

pesano mediamente 250 grammi in meno, hanno una lunghezza inferiore di 2 - 3 cm ed una circonferenza più piccola di 0,8 - 1 cm rispetto alla media. Inoltre sono più deboli, cioè maggiormente esposti al rischio di infezioni e allergie.
Se poi la madre è una forte bevitrice gli effetti dell'alcol sono ancora più deleteri e si sintetizzano nella cosiddetta fetopatia alcolica

più precisamente chiamata "sindrome fetale da alcol":
•Ritardato accrescimento endouterino e post natale
•Deficiente sviluppo psicofisico e disfunzioni motorie (tremori, difficoltà e deficienze nei movimenti)
•Brevità patologica delle rime palpebrali, epicanto accentuato
•Ipoplasia delle ossa del viso
•Anomalie dei solchi palmari
•Anomalie delle articolazioni (lussazione congenità dell'anca, ad esempio)
•Malformazioni cardiache di varia natura
•Anomalie dei genitali esterni
•Presenza di emangiomi
•Anomalie auricolari anomalie al tracciato elettroencefalografico
Non tutte tali alterazioni coesistono nello stesso bambino; le più frequenti sono il ritardo di accrescimento, le alterazioni delle ossa del

viso e della testa (microencefalia), il deficit di sviluppo psicofisico. E' verosimile, anche che tali anomalie possano non essere

diagnosticate alle nascita, tanto si presentano in modo sfumato. Inoltre è presumibile che i danni fetali più gravi si verifichino solo in

caso di consumo veramente eccessivo precedente e concomitante alla gravidanza.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)